La rivista Popoli e Missione

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Popoli e Missione

La nostra rivista, Popoli e Missione,  nasce nel 1986 per conto delle Pontificie Opere Missionarie, prefiggendosi di raccontare la Missione attraverso la voce dei suoi protagonisti, i missionari sparsi in tutto il mondo. Quale mensile di informazione missionaria, Popoli e Missione si rivolge in particolare agli adulti e alle famiglie, ma anche a quanti operano nei centri/uffici missionari diocesani, comunità parrocchiali, religiose, e gruppi di ispirazione missionaria.

Gianni Borsa, giornalista, è il direttore responsabile.

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Contenuti in questo numero

I giovani dicono no a corruzione, regimi e diseguaglianze. L’ondata di ribellione che dilaga da mesi, è partita dal continente africano e attraversa Europa, Asia e America Latina. Sono i ragazzi delle rivolte di piazza nelle Filippine, in Indonesia, in Serbia, in Ecuador, quelli chiamati “Generazione Z”, ossia gli under 30 che contestano governanti autoritari e sistemi socio-economici corrotti di Paesi del Sud del mondo. Alla GenZ sono dedicati un dossier di approfondimento e la copertina di Popoli e Missione di dicembre. Tra le realtà in primo piano nel dossier ci sono gli studenti del collettivo Gen 212 in Marocco; i giovani che hanno contestato le elezioni presidenziali in Tanzania; i collettivi studenteschi che hanno invaso le piazze di Manila per denunciare la corruzione; gli studenti indonesiani di Giacarta; i manifestanti della GenZ in Nepal; le popolazioni indigene dell’Ecuador; le manifestazioni popolari in Serbia degli ultimi mesi. L’Editoriale di questo numero a firma della giornalista di Avvenire Lucia Capuzzi, direttrice artistica del Festival della missione di Torino (9 – 12 ottobre), traccia il bilancio di un anno straordinario, quello del Giubileo della speranza, che «si è intrecciato con il moltiplicarsi delle guerre e dei loro “danni collaterali”». Ma anche l’anno dei due papi, Francesco e Leone XIV, legati dal messaggio di opzione preferenziale per i poveri contenuto nella Dilexi Te. Una riflessione sull’esortazione ci viene dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del papa, che in una intervista in Panorama parla di come i poveri siano sempre il cuore vivo della Chiesa. Primo piano è dedicato ad una intervista all’economista gesuita Gael Giraud, matematico e teologo, uno dei pensatori più interessanti di questo secolo, che spiega perché storicamente il capitalismo sia arrivato al capolinea. In Attualità un approfondimento su come la ricostruzione di zone devastate dalla guerra sia un business allettante per le potenze straniere impegnate nelle trattative di pace. Dopo il traffico delle armi, arrivano le speculazioni immobiliari, come accade sulle rovine di Gaza. Dalle villas miserias di Buenos Aires arriva la voce dei preti di strada che, come padre Pepe Di Paola, sono in missione tra chi soffre di dipendenze di ogni tipo, ma anche di problemi di depressione grave causata dalla povertà e dall’emarginazione. Tra i testimoni di speranza conosciuti nei mesi del Giubileo, troviamo in questo numero Francesco Cosmi, missionario laico, da 20 in Bolivia, dove vive nel territorio del Chaco per occuparsi della salute del popolo Guaranì. Dalla Tanzania, un reportage racconta la missione svolta dai missionari della Consolata nell’Ospedale di Ikonda. L’ospedale, oggi polo sanitario di eccellenza, è un luogo in cui i missionari uniscono la testimonianza del Vangelo alla cura e alla promozione umana. Infine il progetto Pom che invita alla solidarietà questa volta è in Cambogia. Si tratta di una raccolta fondi per l’ampliamento dei locali del Centro pastorale che si trova nel distretto di Preykabas, a Sud della capitale Phnom Penh. Qui, tra le altre parrocchie, c’è quella intitolata a Santa Teresa del Bambino Gesù, ed è qui che verrà realizzato il progetto n.130, presentato dai responsabili della Chiesa cambogiana alle Pontificie Opere Missionarie internazionali e da esse affidato alla Fondazione Missio.

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