La Pontificia Opera di San Pietro Apostolo (Pospa) è una delle quattro Opere pontificie e la Fondazione Missio la rappresenta nella Chiesa italiana.

Il primo giugno 2025 ha festeggiato il suo 136esimo anniversario della fondazione.

Nacque per sostenere i seminaristi, grazie all’intuizione delle signore Bigard (Jeanne e sua madre), francesi.

Sollecitate da una lettera scritta il 1° giugno 1889 da monsignor Jules-Alphonse Cousin, vicario apostolico del Giappone meridionale dal 1855, poi vescovo di Nagasaki dal 1891, le due signore si resero conto che i seminaristi delle giovani Chiese non erano in grado di provvedere autonomamente agli studi per diventare sacerdoti. E neppure i vicariati potevano supplire, facendosi carico di tutte le spese per la loro formazione.

Così monsignor Cousin si trovò costretto a rimandare a casa dei giovani giapponesi con chiari segni di vocazione sacerdotale, perché non aveva le risorse per farli studiare. Mortificato per la risposta data agli aspiranti seminaristi e indirizzato da una benefattrice, scrisse alle signore Bigard: da quella lettera nacque l’idea dell’Opera.

Erano gli ultimi anni dell’Ottocento, ma da allora l’Opera di San Pietro Apostolo – grazie ai tanti benefattori che la sostengono – aiuta i seminaristi delle giovani Chiese, quando manca l’essenziale per vivere.

Oggi oltre 70mila studenti in Africa, America Latina, Asia e Oceania hanno chi li sostiene sia nella cooperazione spirituale che in quella materiale. Aderire a questa rete vuol dire aiutare i giovani delle missioni a diventare sacerdoti e a mettersi a servizio della propria gente con l’annuncio del Vangelo e la testimonianza della carità.

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