Che il tessuto pastorale della parrocchia Santa Famiglia di Molfetta sia intriso di missione, è sotto gli occhi di tutti. Basta dire che esiste un gruppo, la “Terrazza missionaria”, che offre ai bambini un percorso di educazione alla missionarietà all’interno di un “Movimento missionario” che coinvolge ragazzi, giovani, adulti, famiglie e che nel tempo cresce nella e con la parrocchia. “Terrazza missionaria”, un nome, un programma, considerando che il gruppo si riunisce su un belvedere che apre all’orizzonte e, soprattutto, invita ad affacciarsi sul mondo, a mettere il naso fuori dalle mura dei propri ambienti quotidiani.
Saverio Penati, un giovane che è cresciuto vivendo sin da piccolo la proposta di animazione missionaria della sua parrocchia, oggi è uno dei responsabili: «Il “Movimento missionario” è attivo da 27 anni: fu fondato il 18 ottobre 1993. La proposta prevede un percorso completo: partendo dai bambini (8-11 anni di età), si passa ai giovanissimi (12-17 anni), per arrivare ai giovani e poi alla sezione “adulti e famiglie”. Quest’ultima è nata alcuni anni fa, coinvolgendo i genitori dei ragazzi missionari di allora: si sono sentiti chiamati in causa e, anche se poi i figli sono cresciuti e hanno concluso il loro cammino, i genitori sono rimasti coinvolti», spiega.
Quello che più sorprende è l’originale e intensa animazione ideata e proposta per l’Ottobre missionario, con il coinvolgimento di tutti i settori della pastorale parrocchiale.
Da diversi anni, nella Giornata Missionaria Mondiale (GMM), dopo la celebrazione della Messa animata da giovani e adulti, viene organizzata una manifestazione che si chiama “Missio Madonnari” e coinvolge i più piccoli nel tema missionario. Si tratta di un concorso per tutti i bambini dei vari gruppi parrocchiali, come catechismo, Azione Cattolica Ragazzi, ecc.: ognuno, dopo aver partecipato alla Messa, esce di chiesa e raggiunge la propria postazione con un riquadro di strada a lui dedicato nel quale può disegnare ciò che il tema dell’anno gli suggerisce. Quest’anno, se il Covid non avesse impedito di realizzare l’iniziativa, sarebbe stato “Orchestriamo la fraternità”, slogan che Missio Ragazzi ha coniato per i più piccoli.
«Per partecipare – spiega Saverio, uno degli organizzatori – facciamo pagare una piccola quota di iscrizione che serve per comperare gessetti e premi finali. Ma la gran parte dell’incasso va a confluire nella colletta della Giornata Missionaria Mondiale, quindi l’universalità è garantita: non finanziamo un progetto specifico legato ad una particolare missione, ma sosteniamo il Fondo Universale di Solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie».
Ad essere coinvolto in questa iniziativa è l’intero quartiere: viene chiesto il permesso al Comune di chiudere al traffico la strada davanti al sagrato della chiesa; nella giuria vengono invitate persone esterne all’ambito parrocchiale, come il responsabile diocesano di pastorale giovanile, i professori di educazione artistica, il direttore del Centro missionario diocesano.
Un modo per coinvolgere più realtà possibili, visto che uno dei frutti della missione è anche quello di raggiungere altri, uscire dai propri ambienti e circondari. Alla fine della manifestazione, ai presenti viene consegnata l’immaginetta realizzata da Missio con la preghiera per la GMM.
Un’altra attività originale, in programma per la raccolta di offerte da destinare alle missioni, è il laboratorio di pasta fresca.
Stavolta, le protagoniste sono le signore della parrocchia che fanno parte di diversi gruppi: «Dall’anno scorso – racconta ancora Saverio – abbiamo prodotto tante orecchiette e un altro tipo di pasta fresca, che si chiama “triddo”, tipica della tradizione molfettese. Poi le signore stesse si sono rese disponibili nel venderla in un mercatino alla fine delle Messe della GMM e le offerte raccolte sono andate a confluire nella colletta. Con questo laboratorio abbiamo cercato di unire i vari gruppi della parrocchia: è un’attività che fa sentire tutti impegnati per una stessa causa, quella missionaria».
Ma le iniziative che guardano alla missione non sono circoscritte solo nel mese di ottobre. Nella parrocchia Santa Famiglia di Molfetta è tradizione che ogni ultimo giovedì del mese venga recitato il Rosario missionario.
La scelta è quella di andare in giro per il quartiere, con queste modalità: nei mesi estivi, ritrovandosi in riva al mare davanti alla statua della Madonna; in ottobre, essendo il mese missionario, approdando in chiesa; mentre da novembre ad aprile, sostando a turno nei portoni dei condomìni, dove si riuniscono i vicini di casa del circondario.
Spiega il parroco, don Pinuccio Magarelli: «Missionario è colui che va, non che è legato ad un luogo. La recita del Rosario è un momento in cui si crea comunità e si prega insieme per la Chiesa universale. Raggiungere i vari luoghi del territorio è un segno della Chiesa in uscita».
D’altronde, aggiunge il sacerdote, «essere missionari significa vivere l’universalità del Vangelo. E’ per questo che la dimensione missionaria permea l’intero piano pastorale parrocchiale e viene vissuta tutto l’anno: l’Ottobre è un momento forte, di verifica e di ripartenza. L’attenzione alla missionarietà non è un’eccezione, né è per pochi: tutte le realtà parrocchiali sono invitate a viverla, nella fedeltà al Vangelo».