<<Giorni benedetti>> ha definito il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della congregazione delle Chiese orientali, questi dell’incontro di riflessione e spiritualità che 60 vescovi di 20 Paesi affacciati sul Mediterraneo stanno vivendo a Bari in attesa dell’arrivo domani di papa Francesco.

Le parole del cardinal Sandri sono risuonate nella cattedrale di Bari, nell’omelia della Santa messa di stamattina, in vista della conclusione dei lavori delle quattro giornate di dialogo tra i presuli, sottolineando che <<i pastori che si incontrano, insieme al successore di Pietro, portano con loro i dolori e le angosce, le gioie e le speranze delle comunità e dei popoli da cui provengono: insieme ai problemi, essi riaccendono la luce della fede, della speranza e della carità. Essa risplende persino nelle notti più oscure, come luce gentile e insieme come colonna di fuoco che guida anche oggi i redenti al porto sicuro che la Parola di Dio ci indica>>.  Poiché se Cristo ha dato in dono sé stesso <<il pastore non può che lasciare che la sua vita sia come cera che ardendo si consuma ma la sua luce rischiara la notte del mondo>>. Parole quanto mai significative oggi, giorno in cui si celebra la festa della Cattedra di Pietro, ricorrenza <<che lega le due sponde del Mediterraneo, quella della cattedra di Antiochia nell’odierna Turchia e quella di Pietro a Roma, ora ricondotte in un unico giorno>>. Il cardinale ha concluso augurandosi che <<il nostro incontro a Bari possa essere definito in futuro come il Santo Pontefice definì il suo pellegrinaggio in Terra Santa: “è stato come un colpo d’aratro, che ha smosso un terreno ormai indurito ed inerte, e ha sollevato la coscienza di pensieri e di disegni divini che erano stati sepolti, ma non spenti da una secolare esperienza storica, che ora sembra aprirsi a voci profetiche”>>.