“Ragazzi, non dimentichiamolo, le sorti di questa umanità sono nelle vostre mani, nei vostri cuori. Non siamo qui per caso, il mondo ha bisogno di voi! In piedi ragazzi, ma sostenuti dalla forza della Parola e dall’incontro con Cristo.”

Suor Elisa Kidanè, missionaria comboniana, ha esortato così i partecipanti del meeting nazionale di Missio Giovani in corso a Roma, a prendere in mano la propria vita e scendere in strada.

“Non basta cliccare mi piace e non mi piace sui social, dobbiamo avere il coraggio di scendere in strada: abbiamo bisogno di giovani che possano andare e annunciare la buona notizia!”.

“Abbiamo bisogno di giovani, di uomini e di donne che ci credano, che si mettano in piedi, che camminino”.

“Perchè siamo qui oggi? Chi cerchiamo? – si è chiesta la direttrice del Cmd di Roma – Questo meeting deve essere per ognuno di voi, un incontro che cambia necessariamente la nostra vita. Siete qui per la sfida di fare della vostra vita un piccolo impercettibile movimento, affinchè si possa rendere questo mondo un po’ migliore di quello che abbiamo”.

Suor Elisa ha esortato i ragazzi ad ispirarsi concretamente all’azione del Papa: “abbiamo un papa che la generazione dei nostri genitori avrebbe voluto avere e non aveva; abbiamo un papa fuori dagli schemi, un papa capace di andare contro le sue stesse istituzioni, chiedete ai vostri genitori se non era questo il papa che sognavano. Ma noi che facciamo? Lo lasciamo isolato…”.

Poi la comboniana ha invitato i giovani a non restare in silenzio, a non sprecare la propria occasione di vita: “siamo tutti nello stesso mare, ragazzi, ma alcuni hanno i vascelli, alcuni le navi da crociera e altri i barchini che affondano. Siamo nello stesso mare ma non tutti abbiamo le stesse possibilità. Come si può stare in silenzio difronte a tutto questo?”.

Suor Elisa ha esortato: “Non possiamo sprecare questa occasione: la testimonianza è importante, ci è stata data una responsabilità”.

E poi una richiesta a prendere posizione sui temi forti della nostra epoca: “Come si può tacere di fronte ai femminicidi? Cosa facciamo noi difronte a tutto questo? Anche questo è un male, come si può rimanere inermi difronte ai venti di intolleranza che soffiano?”.

La missionaria auspica che questo meeting dei giovani possa essere un’occasione: “Dentro di noi c’è stato un movimento che può essere motivo di trasformazione. Alziamoci in piedi e usciamo dall’apatia! Chiedete, informatevi, leggete, c’è tanto da fare, ragazzi”.