Un’intellettuale del Diritto canonico prestata alla missione, o forse una “missionaria” prestata al Diritto, a servizio della Chiesa in Italia e in Africa. Membro della Comunità Redemptor hominis, Silvia Recchi era nata il 9 aprile del 1952 a Urbisaglia, in provincia di Macerata, dove aveva conseguito la maturità classica. Nella sua molto fertile vita (è salita al cielo il 24 gennaio di quest’anno) Silvia ha ricoperto svariati incarichi: fu docente di diritto canonico per anni alla Université catholique d’Afrique centrale/Institut catholique de Yaoundé, fu formatrice come Quinzaine di Yaoundé per i membri degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica che provenivano dai vari Paesi dell’Africa Centrale; fu giudice ecclesiastico nel tribunale diocesano di Roermond, dal 1994 è vissuta in Camerun, nella comunità di Mbalmayo. Era stata consulente giuridica della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun e dell’ACERAC, l’Associazione delle Conferenze Episcopali della Regione dell’Africa Centrale, oltre a esserlo della Conferenza dei Superiori Maggiori del Camerun. Inoltre, è stata consultore del Pontificio Consiglio per i Laici. Una donna che ha dato moltissimo alla Chiesa e che ha divulgato il suo pensiero attraverso molteplici pubblicazioni, tramite la rivista “Quaderni di diritto ecclesiale”. Fu autrice del commento ai canoni sugli Istituti di vita consacrata nel Codice di diritto canonico commentato (a cura della redazione di “Quaderni di diritto ecclesiale”), Ancora, Milano 2001. La sua morte ci colpisce e rattrista, ma ci consola anche molto la sua enorme produzione intellettuale che rimane ad arricchire la formazione nella Chiesa.