Lo psicologo Philip Zimbardo, nel suo testo Il paradosso del tempo, sostiene che ogni persona ha una specifica relazione con il tempo, determinata dall’orientamento verso le tre dimensioni. Chi è orientato al passato tende ad essere sempre nostalgico e insoddisfatto, chi è orientato al presente vive al massimo e in modo sconsiderato, chi invece è orientato al futuro pensa continuamente a cosa succederà dopo, in una corsa continua verso l’ignoto.
Anche in questo caso, trovare un equilibrio è fondamentale e rappresentare lo scorrere del tempo come una linea retta diventa impossibile: possiamo immaginarla più come una linea frastagliata, in cui le scelte che prendiamo ogni giorno cambiano il modo in cui percepiamo ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che saremo.
In tutto questo, dobbiamo ricordarci che non siamo i soli a intervenire nella nostra linea del tempo. Quando meno ce l’aspettiamo, Dio si inserisce nelle nostre giornate, costellando la nostra linea di piccoli puntini, occasioni davanti a cui possiamo decidere liberamente se stare fermi, scappare o dedicare il nostro tempo.
Dal Vangelo di Matteo (16, 1-4)
I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: “Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia”; e al mattino: “Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo”. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?
La parola chiave è TEMPO
DOMANDE DI RIFLESSIONE, personale o in gruppo
- Ho consapevolezza che il tempo è pieno di sfide: so cercare il massimo per realizzare il nostro bisogno insaziabile di pienezza?
- Ho avvertito tante volte la bellezza del tempo vissuto con qualcuno che mi ha dato gioia; ma anche di pesantezza quando questo spazio era occupato da ansia o paura e insicurezza?
- Ho bisogno di serenità e fiducia anche fuori di me; ho consapevolezza che quanto cerco richiede anche il mio impegno perché gli obiettivi richiedono la collaborazione/l’apporto di tutti?
- Ho cercato di vivere “fugacemente” ogni situazione, magari approfittando di ogni situazione per il mio esclusivo vantaggio?
- Come intendo orientarmi in futuro e vivere con maggior fiducia?
- Che spazio ha la Fede in Dio nel mio percorso?

Missionari di speranza a Cuba
“Anche con un blister di aspirina siamo vicini a chi ha bisogno. Tante persone a Cuba sono sole, i familiari sono partiti in cerca di un futuro migliore e chi resta qua è solo”. I missionari a Cuba incontrano e curano queste solitudini. Quale futuro per i giovani cubani?
Attività
Dinamica: ci si dispone in cerchio e l’animatore decide una persona da posizionare al centro del cerchio. Dopo di che pronuncia la frase: “un mese fa (nome della persona al centro del cerchio) + (azione che stava compiendo).
Es: Un mese fa Sara puliva il pavimento
La persona al centro allora inizia a compiere l’azione suggerita dall’animatore.
Appena si sente pronunciare la parola “freeze” o “stop” dal conduttore del gioco la persona al centro del cerchio si deve fermare e mantenere la posizione in cui è stata fermata.
Usando la fantasia le persone che compongono il cerchio devono provare ad immaginare quale altra azione si potrebbe compiere assumendo la stessa posizione della persona al centro.
Es. Se Sara stava pulendo il pavimento si potrebbe immaginare che stia facendo curling o ballando la salsa.
Dopo che qualcuno è riuscito a trovare la nuova azione corre al centro tocca la spalla della persona immobile e assume la sua posizione.
Il master allora dirà “due settimane fa + (nome della nuova persona)” a quel punto la persona al centro dice ad alta voce la nuova azione e inizia a muoversi.
Es: Umberto corre in centro tocca Sara e assume la sua posizione, poi dopo che l’animatore ha pronunciato la frase, lui conclude dicendo: “ballava la salsa” e inizia a ballare.
Dopo di che il master dirà nuovamente “stop” e anche la nuova persona si stopperà. E nuovamente le persone del cerchio dovranno immaginare una nuova azione a partire dalla posizione assunta dalla persona che sta in centro (es. Calciare la palla).
E così via.
L’idea è che il master ogni volta cambi la frase e che da “un mese fa” si arrivi fino a “tra 5 anni” (passando per passato, presente e futuro)
La prima frase/azione può coincidere con una frase significativa o riflessione proposta dall’itinerario per andare già ad introdurre il tema.
Per riflettere
Si propone di riflettere in gruppo per un confronto e scambio reciproco:
Quali sono i ‘segni dei tempi’ che mi pare di aver colto per realizzare la mia vocazione?
Come il mondo esterno, con le sue realtà e difficoltà, entra nella nostra vita comunitaria?
Che necessità avvertiamo nel qui e ora, rispetto alla nostra realtà di giovani adulti, pienamente inseriti nell’oggi?

Musica: “Clock” dei Coldplay
“Clocks” dei Coldplay è una canzone che ruota attorno al tema centrale del tempo, visto come qualcosa di inevitabile e travolgente. Il testo trasmette la sensazione di essere intrappolati in un flusso continuo, dove il tempo scorre senza sosta e sfugge al controllo. Frasi come “Time is on your side, but you’re losing it” sottolineano la contraddizione tra l’apparente disponibilità del tempo e la sua costante fuga. Attraverso immagini simboliche – come il buio, le maree e il movimento inarrestabile degli orologi – il brano racconta la lotta interiore di chi si sente sopraffatto dalle circostanze e dal peso delle proprie emozioni. Tuttavia, nel cuore di questo smarrimento emerge anche una traccia di speranza: la consapevolezza del tempo che passa può diventare uno stimolo a vivere con più intensità, a cercare risposte e a non lasciarsi paralizzare.
Quadro: “La persistenza della memoria” di Salvador Dalì (1931)
“La persistenza della memoria” di Salvador Dalí è un’opera simbolica e surrealista che riflette sulla relatività del tempo. Gli orologi molli, elemento centrale del dipinto, sfidano l’idea del tempo come qualcosa di rigido e costante, trasformandolo in qualcosa di fluido e deformabile. In un paesaggio desolato e onirico, Dalí suggerisce che il tempo non è un’entità oggettiva, ma cambia in base alla percezione, alle emozioni e alla memoria. Il dipinto diventa così una metafora visiva della soggettività con cui viviamo la realtà e del fatto che il tempo interiore può scorrere in modo diverso da quello misurato dagli orologi.
Film: “Cambia la tua vita con un click” (2006)
“Cambia la tua vita con un click” racconta la storia di Michael Newman, un uomo che ottiene un telecomando magico per controllare il tempo della sua vita. Inizialmente affascinato dal potere di saltare o accelerare momenti scomodi, Michael finisce per perdere i momenti più preziosi della sua esistenza. Il film affronta temi come la relatività del tempo, l’importanza dell’equilibrio tra lavoro e affetti, e le conseguenze delle nostre scelte quotidiane. Mostra come il desiderio di controllo e di “ottimizzazione” possa trasformarsi in un’illusione pericolosa, facendoci trascurare ciò che conta davvero: vivere pienamente il presente, coltivare le relazioni e apprezzare ogni istante, anche se imperfetto.

Se mi apro ad una dimensione missionaria, come leggo il tempo attuale, sempre troppo ‘accelerato’ nel nostro mondo occidentale e ancora legato a ritmi diversi in tante culture del mondo? Quando progetto i miei impegni, cosa va sempre al primo posto nelle mie scelte, IO, gli altri (opere sociali, volontariato…), oppure NOI?