parla p. Davide De Guidi, comboniano, da Nampula

Sulla situazione Coronavirus in Mozambico p. Davide De Guidi, missionario comboniano  a Nampula dice: “ciò che ci attende non l’abbiamo chiaro. Ma la nostra vita l’abbiamo consegnata a Lui e a questo popolo che ci ha affidato di custodire nel Suo amore. Da alcuni giorni siamo entrati nell’ emergenza nazionale per l’epidemia che sta cavalcando il mondo. É arrivata anche qui, e se si propagasse come in Italia, saremo non solo in ginocchio ma prostrati, sapendo che già con  la malaria, l’ AIDS, il colera, la tubercolosi, il tifo, il morbillo e altre malattie, viviamo sempre in emergenza e negli ospedali le corsie sono sempre piene di ammalati per terra. Ora anche qui i vescovi ci hanno chiesto di chiudere tutto per un mese. La gente domenica scorsa spiegando quanto sta accadendo e il comunicato della Chiesa mozambicana, se n’è andata sconsolata pensando quello che può accadere e alcuni piangevano. La gente teme e non sa se vivrà, perché oltre il coronavirus, entrerà la fame per molti. Alcuni smarriti ci dicono: “o moriremo di coronavirus o di fame”. Ogni giorno mi bussano alla porta per raccontarmi il loro dolore, la loro fatica nella speranza di una parola e gesto di condivisione.

Missionari “inutili”

E poi sul ruolo dei missionari oggi, p. Davide afferma: “Ci riscopriamo missionari “inutili” che non possono dare quell’ “utile” che sempre sta nel nostro modo di pensare. Ora non potendo fare quello che era programmato, ci è chiesto di condividere e dare speranza a un popolo che già viveva i suoi “coronavirus”. Gesù soffre, ama e carica la croce con ognuno di noi. Con Lui anche le nostre sconfitte, i nostri timori, le nostre fragilità e forse i nostri addii,  troveranno sempre una luce nuova di un cammino di vita, perché chi ama Dio non muore mai.  Il mio tempo ora è speso nel cercare di informare e formare sulla prevenzione, preparando materiale da dare alle famiglie, incoraggiando a vivere una chiesa domestica, pregando da casa tutti insieme alla stessa ora. E poi aiutarli a non cadere nella rassegnazione e stando attenti ai vari falsi profeti  che promettono miracoli e riti stolti e pericolosi, con l’inganno e il pretesto di togliergli il poco che hanno”.

Non temete!

Poi p. Davide cita il magistero di papa Francesco: “Cosi tutto d’un tratto ci sentiamo meno sicuri di ciò che sarà, ogni progetto in questo tempo non ha consistenza, tutto ci è chiesto di vivere con la luce di quelle parole che il nostro grande Papa Francesco ripete spesso: “non temete!”. Sono parole di Gesù, che nella Sacra Scrittura ricorrono 366 volte, cioè ogni giorno. In questo orizzonte in cui l’oscurità sembra avvolgerci, mi consola poter soffrire, lottare e sperare con questo popolo che ogni giorno con i suoi piccoli gesti mi insegna e mi annuncia che Lui è sempre vivo in mezzo a noi. E questo è un grande annuncio di Pasqua. Una Pasqua inedita,  sorprendente e per questo ancor più vera e necessaria per credere che nulla ci potrà separare dall’ amore di Dio rivelato nel suo figlio Gesù.  Buona e Santa Pasqua, con gratitudine e riconoscenza”.