Guayaquil è una città dell’Ecuador sull’Oceano Pacifico, capoluogo della provincia del Guayas, la più grande e popolata del Paese. Le condizioni di povertà in cui vive la maggior parte della popolazione sono state ampliate e aggravate dal COVID 19. La Chiesa ecuadoreña è subito scesa in campo per far fronte all’emergenza pandemica ma ora che la situazione sembra essere sotto controllo occorre riprendere e continuare il lavoro di assistenza delle categorie più fragili.
Mons. Giovanni Battista Piccioli, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Guayaquil, sacerdote fidei donum di Brescia, ci ha fatto conoscere le necessità sanitarie della diocesi, impegnata nella lotta e nella cura al virus HIV/AIDS molto diffuso tra la popolazione locale e in particolare nei bambini, che oltre ad essere portatori sani, restano spesso orfani.

Attraverso una Rete di dispensari medici, la chiesa ecuadoreña si prende cura dei più deboli. È per questo che la Caritas di Guayaquil ha attivato l’area di Salute Redima che dal 2014 ha messo in atto un lavoro di cura e prevenzione del virus HIV/AIDS.
REDIMA è una organizzazione senza fini di lucro che si prende cura ogni mese di circa 60.000 pazienti attraverso 29 centri ubicati in due province dell’Ecuador.
L’AIDS resta uno dei maggiori problemi per la salute pubblica mondiale che ha attaccato quasi 38 milioni di vite.
Nel contesto della pandemia COVID 19, l’ONU pronostica fino a 148 mila morti in più per AIDS fino al 2022.
In Ecuador, sono nella provincia del Guayas, sono quasi 50.000 i portatori sani del virus HIV/AIDS, di cui tantissimi sono bambini e questo rivela l’esistenza di gravi problemi sociali. Lo stato di salute dei genitori provoca inoltre un’ulteriore crescita del numero dei bambini destinati a rimanere orfani. Le condizioni di povertà non permettono a tutti di accedere alle cure necessarie e il Centro Josémaria della Rete REDIMA, permette loro di ricevere controlli specialistici e medicinali.

OBIETTIVO
Il presente progetto mira quindi all’attenzione delle famiglie e dei bambini affetti dal virus HIV/AIDS, alla loro nutrizione e all’accompagnamento psicologico, in particolare di quelli rimasti orfani a causa del virus HIV/AIDS per migliorare le loro condizioni di vita in questo difficile momento di pandemia.

 

BENEFICARI
80 adulti che ricevono assistenza mensile dal medico infettivologo
100 bambini che ricevono cure pediatriche, esami clinici, medicinali, corretta alimentazione e supporto psicologico
85 famiglie che arrivano dalle diverse province del paese per farsi curare e ricevono accoglienza presso la struttura diocesana

 

DONA ORA (specifica nella causale: PROGETTO 29)