In occasione della Giornata dei missionari martiri 2021 la Fondazione Missio ha lanciato questo progetto di solidarietà a favore dei giovani della Prefettura apostolica di Robe, in Etiopia.

L’iniziativa consisteva nell’allestire un laboratorio di informatica e iniziare i corsi per i giovani della zona al fine di aiutarli ad inserirsi meglio nell’ambito universitario e lavorativo.

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Grazie al vostro prezioso contributo il progetto è stato finanziato e finalmente realizzato. Don Stefano, responsabile del progetto, ci fa sapere che già in due comunità i giovani hanno iniziato le lezioni e sono molto contenti di quanto, grazie a voi, stanno vivendo.

Il progetto di una sala computer per l’area pastorale di Adaba, Etiopia, dove noi missionari fidei donum della Diocesi di Padova stiamo operando ormai da quasi quattro anni, nasce più di anno fa a fronte dell’esigenza di raggiungere i giovani non cristiani e di trovare una via per rispondere ai loro sogni e attese per il futuro. Grazie alla collaborazione con Missio Giovani tutto ciò è stato possibile. Abbiamo risistemato un’aula dei locali della parrocchia di Dodola, acquistato i PC e il materiale necessario e in questa settimana abbiamo iniziato il corso base con un insegnante locale.

Già durante la scorsa estate avevamo testato la possibilità di avviare questo corso di informatica grazie ad un volontario dall’Italia, Marco, che durante i pomeriggi delle prime due settimane di agosto aveva seguito un gruppo di 20 giovani provenienti dalle nostre comunità cristiane. L’entusiasmo e la dedizione di questi giovani aveva dato ragione all’intuizione che avevamo avuto. Ora a Dodola sono 10 i giovani che ogni mattina frequentano gli ambienti della parrocchia e cominciano la loro preparazione che si concluderà tra 3 mesi con un esame di primo livello.

Siamo davvero grati per il supporto economico e la fiducia che ci è stata data. Vorremmo che questa occasione di conoscere e avvicinare dei giovani potesse veramente divenire una via con cui la Chiesa Cattolica è conosciuta e apprezzata tra coloro che ne ignorano l’esistenza.

Ci auguriamo che dopo questo inizio il progetto possa proseguire al meglio e che anche in altre zone siano raggiunti quei ragazzi e ragazze che hanno meno possibilità, dando anche a loro la speranza per un futuro migliore.