La migrazione è un fenomeno complesso e profondamente radicato nella storia dell’umanità, che oggi si presenta come una sfida globale in un mondo sempre più interconnesso. Mentre spesso associamo la migrazione all’immigrazione dall’Africa verso l’Italia, è essenziale riconoscere che si tratta di un fenomeno che coinvolge l’intero pianeta; è un elemento cruciale del tessuto sociale ed economico mondiale, che influenza non solo i Paesi di arrivo ma anche quelli di partenza.

In questa scheda tematica esploriamo il vasto spettro della migrazione, concentrandoci non solo sugli individui che giungono in Italia da terre lontane, ma anche su coloro che lasciano l’Italia per cercare opportunità all’estero, sia per motivi di lavoro che per altre scelte personali. È importante sottolineare che questi individui, che lasciano la propria terra d’origine o il paese di residenza per cercare nuove prospettive altrove, sono anch’essi migranti e contribuiscono al dinamismo globale della migrazione.

Nella nostra analisi affrontiamo anche temi cruciali come la tratta degli esseri umani, un grave crimine che sfrutta la vulnerabilità dei migranti, e i Regolamenti di Dublino, che delineano le responsabilità degli Stati membri dell’Unione Europea nella gestione dei richiedenti asilo. Attraverso questa scheda, cerchiamo di fare luce su un fenomeno globale che influenza le società, le economie e le politiche di tutto il mondo, promuovendo una comprensione più approfondita e una riflessione critica sulla migrazione in tutte le sue sfaccettature.

Cosa significa “Prendersi cura dei migranti?”, Come te ne prendi cura?
Video testimonianza di don Andrea Pupilla del clero della diocesi di San Severo, direttore della Caritas diocesana, cappellano della Casa circondariale di San Severo e parroco di una comunità a Torremaggiore.

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Video testimonianza di p. Francesco Bortignon, missionario scalabriniano che vive e lavora a Cucuta, Colombia, città di confine con il Venezuela, dove coordina il Centro per i migranti.

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Occorre innanzitutto rendersi conto che quando parliamo di migranti intendiamo tutti coloro che si spostano dal proprio Paese di origine, per diversi motivi, verso un altro Paese. Pertanto anche gli italiani, gli europei che emigrano verso altre mete nel mondo.

Dall’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo, realizzato dalla Fondazione Migrantes, sappiamo che: 

L’Italia cresce fuori dell’Italia
Sono circa 6 milioni i cittadini e le cittadine italiane fuori dai confini nazionali.
L’analisi dei numeri incrocia la storia del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes la cui prima edizione risale a diciotto anni fa. Una presenza cresciuta dal 2006 del +91%. Le italiane all’estero sono praticamente raddoppiate (99,3%), i minori sono aumentati del +78,3% e gli over 65 anni del +109,8%. I nati all’estero sono cresciuti, dal 2006, del +175%, le acquisizioni di cittadinanza del +144%, le partenze per espatrio del +44,9%, i trasferimenti da altra AIRE del +70%.

Al contrario di quanto capita per gli italiani in Italia, l’Italia che risiede all’estero è sempre più giovane. Crescono le classi di età centrali costituite da giovani, giovani adulti e adulti maturi: il 23,2% (oltre 1,3 milioni) ha tra i 35 e i 49 anni; il 21,7% (più di 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni. Guardando alle classi di età più mature il 19,5% (oltre 1,1 milioni) ha tra i 50 e i 64 anni mentre gli anziani over 65 anni sono il 21,1%. Tra questi, la fascia più rappresentata è quella dei 65-74 anni (9,6%, 570 mila circa). I minori sono più di 855 mila (14,4%). Il 51% è all’estero da più di 15 anni, il 19,3% da meno di 5 anni. Il 49% è all’estero per espatrio, il 40,4% è nato all’estero da cittadini italiani.
L’attuale presenza italiana all’estero è europea. L’Europa accoglie oltre 3,2 milioni di connazionali (il 54,7% del totale) mentre il continente americano segue con oltre 2,3 milioni (40,1%).
Oggi le comunità italiane più numerose si trovano in Argentina (oltre 921 mila iscritti, il 15,5% del totale), in Germania (oltre 822 mila, il 13,9%), in Svizzera (oltre 639 mila, il 10,8%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. 

 

Se allarghiamo il nostro ambito di analisi, dal Centro Astalli  – Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia – sappiamo che alla fine di settembre 2023 erano 114 milioni le persone costrette a fuggire dalle loro case cercando rifugio all’interno o all’esterno dei propri confini nazionali. Di fronte a emergenze che diventano rapidamente catastrofi umanitarie i sistemi di protezione appaiono sempre più fragili e incerti. Una cifra in continua crescita anche a seguito soprattutto del perpetrarsi della guerra in Ucraina e dello scoppio del conflitto in Sudan che ha causato nuovi esodi.

Nei primi sei mesi del 2023 i migranti forzati nel mondo erano:

  •         36,4 milioni rifugiati: 30,5 milioni sono rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR; 5,9 milioni sono rifugiati palestinesi sotto il mandato dell’UNRWA
  •         62,5 milioni di persone (il 58%) sono sfollati interni.
  •         6,1 milioni sono richiedenti asilo.

I numeri confermano che sono sempre i paesi a medio e basso reddito ad ospitare la maggior parte delle persone in fuga. I 46 paesi meno sviluppati (che rappresentano meno dell’1,3% del prodotto interno lordo globale) ospitano più del 20% di tutti i rifugiati.

ll Rapporto di metà 2023 dell’UNHCR mostra che:

  •         Il 52% delle persone in fuga all’estero provengono da: Siria (6,5 milioni), Afghanistan (6,1 milioni), Ucraina (5,9 milioni).
  •         Anche se gran parte dell’attenzione è catturata dalle difficoltà dell’Europa nella gestione dei rifugiati, la maggior parte dei rifugiati del mondo vive altrove. La Turchia è il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati (3,4 milioni), insieme ad Iran (3,4 milioni), seguite da Germania (2,5 milioni) Colombia (2,5 milioni), Pakistan (2,1 milioni).
  •         Il 75% delle persone in fuga nel mondo è ospitato in Paesi a basso e medio reddito
  •         Il 69% dei rifugiati vivono in un Paese confinante con quello da cui sono fuggiti. Spesso si tratta di Paesi in via di sviluppo
  •         Circa il 40% dei migranti forzati sono minori.

Rapporto italiani nel mondo (Sintesi)

Messaggio di Papa Francesco per la 109^ edizione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 24 settembre 2023 sul tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”

PODCAST: Stories di Cecilia Sala

Mediterranean situation 

FILM:
Tolo tolo (2020) Regia di Checco Zalone
Io capitano (2023) Regia di Matteo Garrone
Le nuotatrici (2022) Regia di Sally El Hosaini
Elemental (2023) Regia di Peter Sohn
Europa (2021) Regia di Haider Rashid
Contromano (2018) Regia di Antonio Albanese
Africa Paradis (2006) Regia di Sylvestre Amoussou

DOCUMENTARIO:
Nella vita dei braccianti – One day One day 

Libro:
Fratellino di Amets Arzallus Antia, Ibrahima Balde
Baba di Mohamed Maalel
Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda

Dal Vangelo di Luca 24, 13-35 

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!».  Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Messaggio del Santo Padre Per la 109^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato  
Liberi di scegliere se migrare o restare” (24 settembre 2023)


PREGHIERA  di Papa Francesco
Dio, Padre onnipotente,
donaci la grazia di impegnarci operosamente
a favore della giustizia, della solidarietà e della pace,
affinché a tutti i tuoi figli sia assicurata
la libertà di scegliere se migrare o restare.

Donaci il coraggio di denunciare
tutti gli orrori del nostro mondo,
di lottare contro ogni ingiustizia
che deturpa la bellezza delle tue creature
e l’armonia della nostra casa comune.

Sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché possiamo manifestare la tua tenerezza
ad ogni migrante che poni sul nostro cammino
e diffondere nei cuori e in ogni ambiente
la cultura dell’incontro e della cura.

  • Conosci le associazioni e le organizzazioni che seguono i migranti nella tua zona? Rivolgiti all’ufficio Migrantes della tua diocesi. Proponiti come volontariato in base alle esigenze della realtà in cui vivi; se conosci una lingua straniera, potresti proporti per lezioni di italiano ai fratelli e alle sorelle appena arrivati in Italia.
  • Partecipa alla messa delle comunità etniche nella tua diocesi per pregare in una lingua diversa e con uno stile culturale diverso.

Organizza un torneo di calcio con le comunità etniche presenti nella tua città: se fattibile, per numero di giocatori, organizza squadre nazionali o continentali. Sarà un piccolo Mondiale di calcio locale.

UNHCR
BAOBAB EXPERIENCE
ASCS – AGENZIA SCALABRINIANA PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
CENTRO ASTALLI