Sono i “Missionari di speranza tra le genti” i protagonisti della Giornata Missionaria Mondiale che si celebra il 19 ottobre in tutte le chiese del mondo. Una speranza molto concreta che cambia la vita in testimonianza viva di Vangelo. Lo slogan ci consegna l’eredità di papa Francesco che aveva scelto la speranza come tema centrale dell’Anno giubilare, con una intuizione profetica in un momento storico così difficile.

Ne parla don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio, nel Primo Piano di apertura del numero di settembre/ottobre di “Popoli e Missione”.

«In tempi sempre più cupi, con le guerre in atto, sempre più violente – dice don Pizzoli -, si aggrava il quadro di quella che papa Francesco chiamava “guerra mondiale a pezzi”. Come missionari siamo portatori, costruttori di speranza, affrontando anche i rischi di andare in situazioni di miseria, di povertà, di ingiustizia, di fame, di guerra».

La riflessione del direttore di Missio è in continuità con l’Editoriale di Marco Girardo, direttore di Avvenire, che sottolinea come «il volto prossimo della missione è il volto di ciascuno di noi, chiamato a farsi eco di un amore che supera ogni paura. È l’invito a vivere la fede come esperienza di incontro, di ascolto e di servizio, per una pace che comincia dal volto dell’altro».

Sono proprio i volti dei missionari e delle missionarie in frontiera i protagonisti del dossier: il gesuita padre Enrique Figaredo, dalla Cambogia, parla del dialogo tra buddismo e cristianesimo; padre Silvano Galli, Sma, insegna ai giovani seminaristi di Lomè, in Togo, con i Paesi del Sahel infestati dai gruppi armati, dove «la formazione dei nuovi missionari fa la differenza»; suor Anna Maria Gervasoni, Fma, opera nelle Isole Salomone (Oceania) per la promozione della donna; padre Pat Murphy, scalabriniano statunitense, impegnato a Tijuana con i migranti provenienti dal Sud America; suor Adele Brambilla e suor Alessandra Fumagalli, comboniane nella cittadina di Karak, nel Sud della Giordania, in un piccolo ospedale che «da oltre 80 anni rappresenta molto più di una semplice struttura sanitaria».

Ricchissime le pagine dedicate all’attualità: per il Kenya un approfondimento sulla protesta dei giovani contro il regime del presidente William Ruto e il suo entourage; per l’America Latina la mobilitazione delle associazioni dei popoli nativi dell’Amazzonia in preparazione della Cop30 di Belem; un ricordo di padre Paolo Dall’Oglio a 12 anni dalla scomparsa da parte della sorella Annamaria; per l’Africa la testimonianza di padre Angelo Besenzoni in Angola; per i cambiamenti climatici che stanno investendo il continente, un aggiornamento sull’iniziativa di monitoraggio ambientale delle Nazioni Unite Early Warnings for All per lanciare sistemi di allerta precoce.

Infine i progetti POM assegnati alla Direzione nazionale per l’anno pastorale 2025/2026, da finanziare con le offerte raccolte nella Giornata Missionaria Mondiale: si tratta di sette realtà su vari continenti e sono situati in Uganda (progetto 129 “Impianto irrigazione per la fattoria dei catechisti”), Cambogia (progetto 130 “Servizi per il Centro pastorale”), Myanmar (progetto 131 “Una nuova sala multifunzionale”), Repubblica Democratica del Congo (progetto 132 “Ampliamento del porcile”), Uzbekistan (progetto 133 “Organo per la parrocchia di Samarcanda”), Angola (progetto 134 “Dormitorio per le aspiranti novizie”), Etiopia (progetto 135 “Manutenzione dei veicoli per la pastorale diocesana”).