Ci sono Paesi a rischio che vivono da tempo situazioni di precarietà e conflitti. Sono micce accese che potrebbero far scoppiare deflagrazioni, trascinando intere regioni del globo in guerre e gravissime crisi economiche.

A come “Sfuggire al contagio della guerra” sono dedicati il dossier e la copertina del numero di novembre di “Popoli e Missione” che approfondisce questo tema attraverso servizi e reportage, ma soprattutto attraverso la testimonianza dei missionari e delle missionarie che si trovano nelle frontiere a rischio del pianeta.

Come don Giovanni Piumatti, fidei donum da poco rientrato dal Congo, che analizza la delicata situazione della RdC con il vicino Rwanda; o come i Salesiani del Don Bosco Children che raccontano la precarietà e le speranze di chi vive ad Addis Abeba; o come la fidei donum Maddalena Boschetti che racconta la violenza delle gang ad Haiti, dove è stata uccisa pochi mesi fa la sua grande amica suor Luisa dell’Orto.

L’accentuazione dei contrasti internazionali, fino all’uso della guerra, impone una profonda riflessione sul palese fallimento della globalizzazione così come impostata (e imposta) da decenni, rileggendo e attualizzando in chiave ecclesiale i valori che sono stati i pilastri del Festival della Missione (Milano 29 settembre – 2 ottobre scorsi). L’aver vissuto insieme il grande evento ci ha dato la consapevolezza di scoprire che anche in Italia siamo «terra di missione» e che, come scrive nell’Editoriale il direttore Gianni Borsa, «in epoca di bellicismo diffuso, di nazionalismi egoisti, di liberismo imperante, il mondo missionario è segno tangibile della volontà di superare le frontiere, scoprendo nei più fragili le prime persone cui dedicarsi, le famiglie da tutelare, il lavoro da promuovere, l’istruzione su cui investire».

Nella rubrica “Scatti dal mondo” una carrellata di foto dei testimoni del Festival di Milano, chiamati ad unirsi al “popolo della missione” in una serie di indimenticabili eventi, dibattiti e momenti collettivi. Tra i partecipanti, le voci del cardinale Matteo Zuppi, presidente Cei, di monsignor Satriano, arcivescovo di Bari e presidente della Fondazione Missio, di Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio, della giurista Marta Cartabia, di suor Beatrice Maw, birmana, di padre Alex Zanotelli, comboniano, di padre Pier Luigi Maccalli, di don Giuseppe Pizzoli, direttore di Missio (che insieme alla CIMI e all’arcidiocesi di Milano ha promosso e organizzato il grande evento milanese) e molti altri.

La profezia di due grandi missionari ci ricorda la realtà dei migranti e della mobilità umana: Giovanni Battista Scalabrini, appena proclamato santo, ha lasciato il testimone alla Famiglia Scalabriniana, con 630 religiosi in 34 Paesi del mondo; padre Giuseppe Ambrosoli, proclamato beato in Uganda presso l’ospedale di Kalongo da lui fondato e gestito per decenni a favore dei malati più poveri.

Per i servizi di Attualità, un aggiornamento sulla situazione a Cabo Delgado ci porta in Mozambico dove il business del gas ha destabilizzato l’intera provincia del Nord, rendendo sempre più precaria e insicura la vita degli abitanti. Un reportage dall’America Latina entra nel vivo dell’esodo di impoveriti che da anni sta svuotando il Venezuela, con dati che denunciano che la crisi del Paese ha assunto proporzioni più gravi di quelle in Siria e in Ucraina: 6,8 milioni di persone hanno abbandonato le loro case, riversandosi nelle nazioni vicine. Dal Camerun una esperienza educativa interessante: nella città di Douala, dove non mancano spazi dedicati alla cultura e all’arte, ma anche immense aree di povertà diffusa, presso la Libre Académie des Beaux Arts si è svolto un workshop di toy design grazie ad un progetto dell’Associazione italiana COE.

Dall’Italia, un richiamo con la missione a Km0 con un reportage su alcune realtà associative di Palermo impegnate a ricucire il tessuto sociale sul territorio e a promuovere un’economia circolare, solidale e generativa, dando una nuova occasione a cose e a persone.

Da segnalare anche le pagine dedicate alla “Vita di Missio” con una attenzione particolare al progetto da sostenere per costruire una nuova casa per le suore dell’Immacolata Concezione di Inongo della diocesi omonima nella Repubblica democratica del Congo.