Don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Adulti&Famiglie, Missio Consacrati e Missio Ragazzi, ogni mese commenta l’intenzione di preghiera proposta da papa Francesco tramite l’Apostolato della Preghiera, Opera e Fondazione pontificia. La riflessione di don Bersano viene pubblicata in una pagina ad hoc sul mensile “Popoli e Missione”.

Volentieri la riportiamo anche qui, certi che continuare a pregare per le intenzioni indicate da papa Francesco ci faccia sentire ancora più in comunione con lui, adesso che ci ha lasciati.

«Preghiamo perché l’uso delle nuove tecnologie non sostituisca le relazioni umane, rispetti la dignità delle persone e aiuti ad affrontare le crisi del nostro tempo».

I più grandi tra noi, nati quando per telefonare giravamo il disco con i numeri, (ovviamente dopo aver inserito i gettoni alla sommità dell’apparecchio) chiusi nella cabina, magari dell’unico telefono del paese di vacanza, guardano ancora con perplessità all’uso pervasivo che i più giovani fanno dello smartphone, diventato nel tempo un vero computer che ci collega in ogni momento con il mondo ed i suoi avvenimenti. Eppure, se ci relazioniamo al mondo missionario, non aspettiamo più le buste con il timbro Posta Aerea, per avere notizie ‘aggiornate’ ad un mese prima, perché abbiamo imparato ad utilizzare le video chiamate, a spedire file e video, a ‘scaricare’ audio che ci rendono partecipi della realtà degli “altri”, lontani fisicamente, ma oggi ‘a portata di mano’ come mai prima d’ora nella storia. Tutte queste nuove tecnologie, con moltissime altre che compaiono nel nostro quotidiano (pensiamo alle apparecchiature mediche, ai macchinari che hanno eliminato fatica fisica ai lavoratori, alla digitalizzazione delle biblioteche che aiutano a condividere il sapere, alla velocità degli spostamenti aerei, …), come ogni invenzione umana, portano in sé enormi benefici, ma anche altrettanti rischi: ogni prodotto dell’ingegno deve essere utilizzato con criteri etici, perché la fisica ci ha dato le TAC, ma anche la bomba atomica! Oggi, tra fake news sempre più difficili da verificare e la paura dello sviluppo incontrollato dell’Intelligenza Artificiale, quale spazio può ancora avere l’uomo, la sua ragione, il suo giudizio morale? Le nuove tecnologie possono sostituirci, sono di aiuto all’umanità? Una domanda come questa accende la nostra curiosità, perché pur avvertendo molti vantaggi dei nuovi strumenti, tendiamo ad affidarci ad essi senza un giusto discernimento. Anche l’Intelligenza Artificiale, come ogni prodotto, non è cattiva in sé, ma può diventare dannosa alla persona, può ledere la sua dignità, se ad esempio permette di selezionare con puri criteri economici, o peggio ancora razziali, politici, socio-culturali. Quale aiuto ne ricaviamo per affrontare la crisi nella quale viviamo? Certamente la tecnologia può supportare la vita reale, ma nel rispetto del Creato, nel rispetto della vita e delle potenzialità di ciascuno, se favorisce lo sviluppo e salvaguarda la salute; perciò, preghiamo e lavoriamo per questo tipo di sviluppo, non accettando tutto, ad ogni costo!