La redazione di Popoli e Missione e la Fondazione Missio si uniscono ai missionari comboniani in questo appello lanciato dalle pagine di Nigrizia a difesa di papa Francesco.
Caro papa Francesco, vogliamo dirti che siamo con te e desideriamo esprimere questo sentimento ancora più apertamente nell’ora in cui una concertata campagna di diffamazione e critiche malevoli sta cercando di minare la tua credibilità personale e mettere in discussione il tuo generoso sforzo di rinnovamento della Chiesa, per renderla più conforme al volere di Gesù.
In queste ultime settimane, poi, la campagna di accuse ha raggiunto il suo picco quando esponenti ecclesiali ti hanno apertamente attaccato, arrivando persino a chiedere le tue dimissioni, mettendo in dubbio la sincerità e la correttezza del tuo impegno per porre fine alla piaga della pedofilia e agli abusi sessuali nella Chiesa.
Siamo convinti che attacchi come questi, dentro e fuori la Chiesa, provenienti da ambienti conservatori e reazionari, nascondono l’inconfessato intento di voler metterti da parte. Perché questi ambienti conservatori sono fortemente contrari al tuo insegnamento sociale.
A più riprese e a chiare lettere, tramite la parola e lo scritto, tu Francesco, continui a esprimere la tua contrarietà al sistema economico globale di oggi, intrinsecamente perverso perché orientato principalmente al profitto, a discapito della dignità delle persone e causa di distruzione della madre Terra. Tutto ciò è inviso a chi vuole perpetuare lo status quo e non vuole perdere i privilegi che ne derivano.
Caro papa Francesco, ti siamo immensamente grati per la tua testimonianza, fatta di parola e di gesti concreti che ci provocano e ci insegnano che essere cristiani è vivere come Gesù, nel suo amore verso il prossimo, verso i poveri specialmente.
Ringraziamo Dio per il dono che ci fa della tua presenza alla guida della Chiesa e vogliamo anche dirti che ci sentiamo sostenuti nel nostro cammino di fede dal tuo costante impegno per la pace, per il disarmo e contro il commercio delle armi, per l’accoglienza agli immigrati e per la salvaguardia del creato.
Ci sentiamo di dirlo come missionari che vivono a contatto con la gente dei paesi del sud del mondo. E questa esperienza ci ha resi ancora più consapevoli della necessità di una Chiesa profetica a fronte dell’iniquità di un sistema economico-finanziario predatorio che arricchisce una minoranza e fa crescere nel mondo la moltitudine dei diseredati.
Ci rivolgiamo a Dio nella preghiera perché ti conceda ancora lunghi giorni e ti sostenga con la sua grazia affinché possa perseverare con lo stesso spirito ed entusiasmo nell’annunciare la buona notizia del vangelo, fonte di speranza per quanti, credenti e non, persistono nel sogno di volere costruire un mondo diverso, più rispettoso di ogni persona e del creato.
I missionari comboniani in Italia