Padre Mauro Orrù, referente del progetto, missionario fidei donum dalla diocesi di L’Aquila alla diocesi di San Cristóbal, ci scrive così:

È da poco trascorso il 24 novembre, una data importante nella mia storia umana e sacerdotale. In quel giorno, nel 2010 – sono già passati tredici anni!- il Signore conduceva i miei passi a questa terra venezuelana, per iniziare un’esperienza nuova che avrebbe regalato al mio cuore una gioia incontenibile.

Quando chiesi ai miei superiori la possibilità di vivere fra i più poveri, forse neanche immaginavo cosa fossero la povertà e la fame. Ma qui il Signore mi ha fatto capire che la forma più efficace di annunciare la Buona Notizia è condividere lo stesso stile di vita, collocarsi allo stesso livello, essere povero fra i poveri. In fondo è stato questo il modo di Gesù per avvicinarsi a noi, per essere il missionario inviato dal Padre e farci così toccare con mano la tenerezza di Dio.

Così sono entrato, in punta di piedi, fra questo popolo… ed esso mi ha aperto il suo gran cuore.

Le difficoltà sono state tante. Quando sono arrivato alla Comunità de El Corozo, qui non c’era nulla, solo una cappella ricavata in un vecchio deposito per il caffè. Ricordo che la prima sera ho cenato seduto sul pavimento, perché non c’era neanche una sedia o un tavolino. Per lavarmi – e questo per tanti mesi – usavo un secchio dal quale attingevo l’acqua con un contenitore di margarina. Ciò che non mancava in assoluto erano pulci e zecche. È da qui che mi sono inventato falegname e muratore.

Oggi vivo in una struttura costruita col mio sudore e di tanta buona gente della Comunità. E qui possiamo ora accogliere tanti bambini, soprattutto quelli che vivono nei ranchos (costruzioni di lamiera), offrirgli cibo e educazione. Molti di loro, per la povertà estrema, hanno dovuto abbandonare la scuola e nei locali della parrocchia, grazie ad alcuni volontari, insegniamo le nozioni basilari e almeno a leggere e scrivere.  Grazie al vostro aiuto abbiamo potuto aiutarli con materiale scolastico, uniformi e cibo in modo da poter tornare sui banchi di scuola. La vostra generosità ha regalato un po’ di dignità a quanti sono costretti a non poter sognare già da bambini.

 

Grazie, quindi, a tutti voi che, sensibili all’appello di Missio, avete risposto concretamente e generosamente a questa opera di misericordia. Dio vi ricompensi con il centuplo.

Si avvicinano le festività natalizie, e ancora una volta, come cristiani, saremo chiamati a riflettere sul gran mistero di Dio che si fa uomo, lui che “da ricco che era, si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà” (2 Cor 8,9).

Come dice Papa Francesco, “ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle”.

Attraverso le vostre preghiere e la vostra generosa solidarietà un po’ del vostro cuore è arrivano fino a questa terra venezuelana, meravigliosa e allo stesso tempo profondamente ferita.

Un grande abbraccio, tanti cari auguri di Buon Natale e la mia benedizione giungano su voi, le vostre famiglie e comunità.

padre Mauro