«La missione è il filo conduttore della mia vita: dalla parrocchia all’impegno come fidei donum in Kenya, dall’impegno educativo in Seminario fino a questo nuovo incarico a Missio».

Con queste parole monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari–Bitonto, eletto dall’ultima Assemblea Generale della Cei presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, ha aperto l’incontro con la direzione e il personale di Missio, che si è svolto giovedì 17 giugno presso la sede della Fondazione.

Come neo presidente di Missio, monsignor Satriano ha parlato a cuore aperto della forza rigenerativa della missione che, nel mutato panorama economico, sociale e vocazionale italiano, può animare una pastorale missionaria vicina alla gente, capace di suscitare attenzioni e nuove vocazioni ad gentes. Come realtà di animazione legata al territorio, alle diocesi in particolare, attraverso i Centri missionari diocesani, i gruppi parrocchiali, laici e famiglie impegnate, Missio è un punto di osservazione fondamentale. Attraverso le esperienze dei missionari italiani nel mondo, si percepisce il respiro della Chiesa universale e l’emergere di nuovi stili di evangelizzazione. Per capire «cosa è veramente la missione è importante toccare con mano la povertà e il modo di vivere completamente diverso di chi si trova nei Paesi del Sud del mondo» ha detto monsignor Satriano, rispondendo ad alcuni interventi.

Del resto il paradigma della missio ad gentes non vale solo per chi parte per le periferie del mondo, ha sottolineato, ma «può essere declinato in mille modi e vale anche in casa, con chi incontriamo nella quotidianità. Possiamo imparare moltissimo dai missionari per adottare nuove modalità di evangelizzazione, a partire dal lavoro pastorale fatto insieme ai laici formati alla Parola per essere attivi sul territorio. E’ importante dare corpo ad un “noi” ecclesiale vissuto e sperimentato in alcune diocesi, ma che oggi può diventare un nuovo stile di impegno e testimonianza missionari».

In questo orizzonte progettuale l’animazione diretta, basata sulle testimonianze dei protagonisti, può aiutare a far «sentire il battito della missione» a chi ancora non ha aperto il grande libro dell’ad gentes, sempre pieno di nuovi “Testimoni e Profeti” come recita lo slogan della Giornata Missionaria del prossimo Ottobre Missionario.