Nella diocesi di Bafatà – estesa su un’area di oltre 24mila e 600 km² in Guinea Bissau – sono diverse le priorità della Chiesa locale e dei missionari: l’evangelizzazione rimane al primo posto, ma lo sviluppo della Sanità e dell’istruzione è altrettanto prezioso.

A parlarne con noi è il vescovo di Bafatà, monsignor Pedro Carlos Zilli, che lo scorso 29 maggio è stato in visita alla Fondazione Missio, nel corso di un tour romano per promuovere le attività della diocesi in accordo con Caritas Internationalis e la Conferenza episcopale italiana.

«La diocesi di Bafatà è nata il 13 marzo del 2001 – ha ricordato monsignor Zilli – e quel giorno sono nato anch’io come vescovo, pur essendo già presente in Guinea dal 1985 come sacerdote del Pime».

Quella della Guinea Bissau è una Chiesa relativamente giovane, ha spiegato il vescovo, anche se la sua storia si sviluppa attraverso la presenza dei francescani portoghesi  a partire dal 1660, a Cacheu prima e poi a Bissau. Ma è con i missionari del Pime, a partire dal 1947 e poi con l’assidua presenza missionaria dei francescani sul territorio, negli anni Cinquanta, che in Guinea Bissau la Chiesa inizia ad essere una preziosa presenza evangelizzatrice.

«Per me oggi la preoccupazione principale è dare il primo annuncio del Vangelo – dice monsignor Zilli – ma anche provvedere alla formazione delle comunità e alla salute delle persone, che è molto precaria, data la scarsissima presenza di ospedali e di posti medici».

E’ per questo che la diocesi di Bafatà, assieme alla Caritas Internazionalis e ai finanziamenti della Cei, cerca in ogni modo di andare incontro alle esigenze delle popolazioni locali.

Uno degli ultimi riuscitissimi progetti a Bafatà è quello del contributo all’Università cattolica, grazie al Centro de Estudos de Educação e Cultura (CEEC) dell’ Universidade Católica da Guiné-Bissau.

Il vescovo e la delegata della Caritas responsabile per la Guinea Bissau, Fatima Gomes, hanno illustrato l’importanza di questo centro universitario dove gli studenti  possono dedicarsi allo studio dell’Economia e delle Scienze dell’educazione.

Altro importante tassello della vita comunitaria in Guinea Bissau, è il dialogo interreligioso e il rapporto tra cristiani e musulmani, che è «assolutamente pacifico».

Il vescovo ha precisato: «Non abbiamo problemi di nessun tipo con i credenti di fede musulmana perché riconoscono l’importanza della Chiesa e godiamo di una felice alleanza. Alcuni credenti islamici mi hanno definito ‘un uomo di Dio’ ed hanno espresso sempre molto rispetto per il mio ruolo e quello dei nostri missionari. Sanno che la spiritualità è la salvezza per tutti».