Servo di Dio Mons. Vincenzo Lojali (1894-1966)
Vescovo diocesano dallo spirito missionario straordinario.
Mons. Vincenzo Lojali nacque ad Attigliano (TR) il 1 settembre 1894. Il sano ambiente famigliare e le attenzioni educative dell’arciprete Don Colombano contribuirono al sorgere della vocazione religiosa. Compiuti gli studi ginnasiali presso il seminario vescovile di Amelia, venne inviato a Roma e ad Arezzo per la maturità classica. Lo scoppio della Grande Guerra lo porterà al fronte: un lungo periodo trascorso con sorprendente serenità tra la fame, il fango e la morte sempre davanti. Ne ritornerà claudicante e con gravi ferite, ma salvo “per intercessione di Maria”. Alunno del seminario Romano, divenne sacerdote per le mani del card. Pompili il 22 dicembre 1923. Conseguita a pieni voti la laurea in teologia, tornò in Diocesi divenendo canonico della Cattedrale, Rettore del Seminario vescovile e guida spirituale dell’orfanatrofio femminile.
Scrivendo al Rettore del Seminario Romano confida di lavorare indefessamente per le missioni e di aver adottato tre seminaristi indigeni e lo stesso anno, nel diario dell’anima, esprime il desiderio di “partire, convertire, amare, soffrire, dare il mio sangue. Comandami, o Signore, che io sono pronto!” La terra dove realizzerà il suo ideale missionario sarà la sua stessa Diocesi. Consacrato vescovo di Amelia il 2 Ottobre 1938 indicò nell’amore il criterio della sua azione pastorale all’insegna del motto paolino “Impendam et super impendar”. Resterà a vivere sempre in Seminario per formare e insegnare, condividendo con i suoi alunni la stessa mensa. Nel 1941 manifesta il proposito di migliorare in tutte le parrocchie della diocesi l’organizzazione delle Pontificie Opere Missionarie e, quando il 9 Marzo 1952 firma la sua sedicesima lettera pastorale alla diocesi dal titolo “Azione missionaria”, può guardare con soddisfazione ai traguardi raggiunti. Nei primi quattordici anni di episcopato, la diocesi ha adottato circa sessanta seminaristi indigeni dei quali trenta sono stati ordinati sacerdoti e tanti fedeli sono abbonati alle riviste missionarie. La diocesi di Amelia, una tra le più piccole del mondo, sotto la guida del vescovo Lojali tiene il primato del movimento missionario nella regione Umbria e uno dei primi posti nella nazione. L’ingresso di tre studenti del seminario diocesano in Congregazioni missionarie e la partenza per il Ceylon di sei monache benedettine del locale Monastero di S. Magno, per fondare un monastero di vita contemplativa, sono interpretate dall’umile vescovo amerino come voci di Dio che scuotono e spronano a cooperare sempre più all’apostolato missionario. Il respiro universale della missione “Ad gentes” per il vescovo Lojali ha anche una dimensione diocesana e trova riscontro nelle opere realizzate nel campo della catechesi, in quello assistenziale dell’immediato dopoguerra, nell’ordinazione di venticinque sacerdoti, nel fiorire in quel tempo di istituti religiosi, nelle numerose iniziative pastorali tra cui tre grandi missioni popolari diocesane.
Amò tutti indistintamente con cuore di padre prediligendo i malati, i poveri e in particolare i sacerdoti e le anime consacrate per le quali coltivava una profonda venerazione. Non esitò ad aprire le porte del suo episcopio ai senzatetto e visitò tutte le famiglie bisognose portando personalmente conforto e contributi materiali. Partecipò al Concilio Vaticano II e segui con entusiasmo il cammino di rinnovamento nella vita della Chiesa. Quando verso il termine della sua vita, la malattia gli impedì di svolgere in pieno il suo ministero, nella sua grande umiltà scrisse “Gesù non ho più la forza di prima, ma offro le mie pene per il bene della diocesi”.
Povero come S. Francesco improvvisamente si spense nell’umile episcopio in Amelia il 14 marzo 1966. Nel 1984 è stata introdotta la Causa di beatificazione e canonizzazione. Mons. Lojali
Nota conclusiva :si tratta di tante iniziative per rinnovare la memoria dell’ultimo Vescovo di Amelia; l’articolo è stato redatto dal Comitato Vicariale di Amelia per sostenere la Causa di beatificazione; il sottoscritto è appena nominato Vice Postulatore della Causa. mons. Francesco De Santis