“Il nomadismo dell’uomo contemporaneo segue gli ampi orizzonti del villaggio globale e la ricerca di Dio è una bussola che ne segue il vagare errante” così monsignor Giuseppe Lorizio, professore ordinario di Teologia fondamentale alla Pontificia università Lateranense, ha aperto la sua relazione su “La missio ad gentes alla luce dell’Evangelii Gaudium” in chiusura della prima giornata del nono Convegno nazionale dei Direttori e delle equipe dei Centri Missionari diocesani in corso a Sacrofano.

Prendendo spunto da alcuni trailer del film “Silence” di Martin Scorsese sulla drammatica epopea dei missionari gesuiti nel Giappone del XVI secolo, sono stati evidenziati alcuni punti salienti e sempre attuali della missione ad gentes.

La capacità di comprendere e dialogare con culture diverse , la relazione umana, la condivisione sono ieri come oggi la chiave di una missione vera, capace di guardare al cuore dell’uomo fino in fondo ad ogni dubbio e capacità di sopportare il “silenzio di Dio”.

Monsignor Lorizio  ha spiegato che la fede si comunica attraverso la testimonianza personale, sofferta a volte fino al martirio, ma più spesso vissuta nella capacità di ascoltare gli altri, liberandosi delle ingombranti “armature” ereditate dalla propria cultura di origine.

“A fronte delle inquietanti analisi sul quadro antropologico della globalizzazione, siamo profondamente convinti che la tradizione cristiana sia in grado –ha detto Lorizio- di integrare le dimensioni della conoscenza e della volontà libera con quella dell’affettività spesso ignorata dalle interpretazioni correnti. E il viaggio dell’uomo contemporaneo non è solo quello di Ulisse, ma anche e soprattutto quello di Abramo”.