I missionari italiani nel mondo sono sempre più a rischio: condividere il destino di interi popoli ai margini è parte integrante della missione di evangelizzazione. Rapimenti, esecuzioni, guerriglie e atti di terrorismo sono all’ordine del giorno in molti Paesi dell’Africa e dell’America Latina.

Nadia De Munari, 50 anni, missionaria laica (dell’Operazione Mato Grosso dei salesiani), uccisa ieri a Nuevo Chimbote, in Perù; e padre Christian Carlassare, comboniano, da poco nominato vescovo in Sud Sudan, ferito stanotte alle gambe, sono un esempio emblematico della missio ad gentes vissuta «fino alle estreme conseguenze».

Entrambi originari del comune di Schio erano stati inviati dalla regione ecclesiastica del Triveneto.

Nadia De Munari è morta in seguito alle ferite riportate in un’aggressione subita nella casa famiglia dove viveva e lavorava nella città costiera a 400 chilometri a nord di Lima.

«E’ un fatto che ci sconvolge e ci lascia senza parole. Non si è mai pronti di fronte ad una cosa de genere», ha commentato don Raffaele Refosco, vicentino di Trissino. 

Per quanto riguarda invece l’agguato a padre Christian, «picchiato assieme ad una suora che era con lui, e poi colpito alle gambe da quattro proiettili», come spiegano i vescovi del Sud Sudan in una nota, si pensa sia stato una sorta di «avvertimento».

I vescovi stessi scrivono che «l’attacco potrebbe essere stato pianificato proprio per evitare che fosse consacrato». La cerimonia di investitura del vescovo avrebbe dovuto tenersi il prossimo 23 maggio a Rumbek.

Il Triveneto è in effetti una regione ecclesiastica molto densa di missionari: secondo i dati in possesso dell’Ufficio di Cooperazione missionaria tra le Chiese, sono circa 1.900 i missionari del Triveneto, inclusi i religiosi, i fidei donum e i laici, inviati nel mondo.

Sono 73 i sacerdoti fidei donum della regione ecclesiastica del Triveneto (padre Christian in realtà è un comboniano, dunque appartiene ad una Congregazione religiosa), e 36 sono i laici in missione con Convenzione Cei del Triveneto.

Nadia era stata inviata da laica, oltre 25 anni fa, dalla Congregazione dei salesiani per l’operazione Mato Grosso, che ha già perso altri due missionari.

Don Amedeo Cristino, fidei donum in Benin, già direttore del Cum di Verona, ha scritto in una sua nota:

«Nadia, missionaria laica italiana assassinata in Perù; Christian, vescovo italiano gambizzato in Sud Sudan. Entrambi originari di Schio, uniti dalla stessa passione per il vangelo e dalla prossimità ai piccoli e ai poveri. Le vie della missione che si fanno via crucis. Non a caso l’invio missionario si fa con la consegna del crocifisso».