La chiamavano “Happy doctor”, il medico felice, per il suo modo sorridente di essere vicina agli ammalati dell’ospedale “All Souls” di Mutoko, una città estremamente povera a cento miglia a Nord-est di Harare, nel territorio dell’attuale Zimbabwe.

Luisa Guidotti Mistrali (Parma 1932 – Zimbabwe 1979) è la protagonista di tre degli 11 video prodotti in occasione della Giornata dei Missionari Martiri da Luci nel Mondo per la Fondazione Missio.

Ciascuno presenta segmenti della vita di una donna «profondamente viva e felice, innamorata della sua gente, innamorata del suo lavoro missionario e disposta a sopportare ogni difficoltà per servire la gente che amava», come la descrive un sacerdote della missione di All Soul, dove la giovane dottoressa italiana, membro dell’Associazione Femminile Medico-Missionaria (AFMM), era arrivata nel 1969, in una situazione che richiedeva grande impegno e passione perché, annotava, «l’ospedale è tutto lì: due capannoni e sei capanne; muri scalcinati, tetti di paglia».

Ma in breve tempo, con una infaticabile dedizione ai malati, alla formazione delle infermiere e grazie all’aiuto degli amici italiani, Luisa trasforma tutto e nel 1971 l’ospedale ha la possibilità di curare 5.600 malati. Frequenta anche il vicino lebbrosario di Mtemwa, cura le piaghe dei malati che amava come i suoi più cari amici.

Intorno a lei la storia della Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) stava evolvendo in un conflitto, ma Luisa accoglie nel suo ospedale chiunque ne abbia bisogno; per questo viene arrestata e poi rilasciata.

Malgrado il pericolo, si rifiuta di lasciare il Paese. Affronta con coraggio le difficoltà dando sempre la precedenza assoluta alla vita da salvare nel nome di una testimonianza vera di Vangelo.

Viene uccisa da una raffica di mitra ad un posto di blocco all’alba del 6 luglio 1979, dopo aver aiutato una donna a partorire il suo bambino.

Il processo di beatificazione di Luisa, iniziato su richiesta dell’arcidiocesi di Harare, si è concluso nel 2013.

Tre video ci restituiscono voci e volti di amiche, sacerdoti, infermiere e malati che l’hanno conosciuta e conservano per lei grande affetto.

Il documentario dal titolo “Happy doctor. Chi era Luisa Guidotti Mistrali” ci permette di ricostruire la sua personalità e il suo amore per la preghiera.

“Shona con gli Shona” è una carrellata di testimonianze sul suo modo di essere missionaria in simbiosi con la popolazione tra la quale viveva svolgendo la professione di medico. Francesco Panigadi, direttore del Centro Missionario di Modena, nel video spiega che «lo stile missionario di Luisa, lo stare con la gente, è diventato lo stile missionario di tanti. Fare piccoli passi con la gente, senza necessariamente fare delle cose per loro. E’ questo un grande insegnamento che ci lascia Luisa e lo lascia a tutta la Chiesa».

Infine il video “Il seme che muore porta frutto” spiega che l’eredità di Luisa è cresciuta negli anni ed è più che mai viva, come testimoniano monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, alcune infermiere e il dottor Massimo Migani, direttore dell’ospedale oggi intitolato a Luisa.

Scarica qui i video da Vimeo.

Qui il link alle schede didattiche che approfondiscono i video (vai a pag.8-9).

Qui tutto il materiale prodotto da Missio Giovani per l’animazione missionaria della Giornata dei Missionari Martiri.