
Continua la presentazione dei docufilm che la Fondazione Missio ha realizzato per l’animazione dell’Ottobre missionario 2025.
Prodotto da Luci nel Mondo, “Missionari di speranza… in Ecuador” presenta i progetti del Fondo Ecuadoregno Populorum Progressio di Giuseppe Tonello. E i numeri stupiscono: 600mila, infatti, sono le persone che usufruiscono di questi progetti; 400mila quelle coinvolte nel commercio equo e solidale di Maquita di don Graziano Mason. Per non parlare della trasformazione di Salinas con padre Antonio Polo e dell’attività dei laici nei vari progetti.
I numeri di queste vere e proprie multinazionali del bene, nate da missionari trevigiani, impressionano. Ma quello che davvero colpisce è il coraggio alla base di tutto questo, il modo di operare e la visione.
Sì, il coraggio. All’inizio degli anni ‘90 i produttori di cacao di Guayaquil si dicono in assemblea: «C’è un prete matto che si è messo ad esportare cacao. Lasciamolo perdere, non durerà sei mesi». Si trattava del primo container che il “prete matto” Graziano Mason spediva in Olanda a una ong di commercio equo e solidale. Quel primo container ora sono diventate tonnellate, tutti gli anni.
Ma a raccontare questo coraggio non sono Mason, Tonello o Polo, ma sono Maria Jesús Pérez, Manuel Macias, Aida Moina, Cristian Viteri, ovvero le decine e decine di uomini e donne ecuadoregni che portano avanti quella visione e quel coraggio facendolo proprio, diventando a loro volta missionari nel loro stesso Paese.
«Certamente Nestlè produce formaggio più buono del nostro», dice padre Antonio Polo. Però in molti visitano Salinas perché rappresenta un modello di sviluppo integrale comunitario, dove tutti hanno a cuore tutti e tutto, dove si trasforma quello che si produce, distribuendo la ricchezza prodotta: il latte diventa formaggio, l’allevamento carne macellata, la frutta diventa marmellate, la lana diventa maglioni. E poi tutto parte, per essere venduto in altre parti dell’Ecuador e all’estero.
Coraggio e modo di fare che si radicano nel Vangelo, ecco la visione. «Quello che leggiamo nella Messa, cerchiamo di metterlo in pratica nella vita». «Siamo persone nate da comunità ecclesiali di base». E’ qui il cuore di questa esperienza. Praticare il Vangelo che trasforma la vita, «altrimenti il nostro dirci cristiani non ha senso». Parole di Maria Jesús Pérez, oggi presidente di Maquita.
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