In occasione della Giornata in cui si ricordano i missionari martiri, che hanno dato la vita per la loro comunità, la Fondazione Missio sostiene quest’anno un progetto dedicato ai giovani di Dodola, nella prefettura apostolica di Robe in Etiopia.

Si tratta della raccolta fondi per realizzare un laboratorio informatico in cui i giovani tra i 16 e 25 anni potranno frequentare corsi di computer presso gli ambienti della comunità cristiana locale.

A beneficiare di questi corsi saranno i numerosi giovani che popolano la città di Dodola, inizialmente, con la possibilità di allargare questa opportunità anche a quelli della cittadina di Adaba, Herero e Kokossa, luoghi dove è presente la Chiesa cattolica.

Dopo due anni di lavoro missionario sul territorio, sono i giovani stessi a chiedere queste competenze che aiuterebbero loro stessi per accedere meglio agli studi universitari e per inserirsi nel mondo lavorativo.

Di recente fondazione (nel 2012 per decreto di papa Benedetto XVI), la prefettura di Robe comprende un territorio di 102.769 chilometri quadrati con una popolazione complessiva di 3.295.278 abitanti e si estende su tre zone: due nello Stato di Oromia (West Arsi e Bale regions) e una nello Stato di Somali.

La presenza della Chiesa Cattolica nell’area risale solo a 30 anni fa ed e davvero minima: circa mille fedeli che rappresentano lo 0,03%.

In tutto il territorio della prefettura apostolica, sia in contesto urbano che rurale, come nell’area del West Arsi, nella regione dell’Oromia, di competenza dei missionari fidei donum della diocesi di Padova (comunità di Adaba, Dodola, Kokossa ed Herero), sono di vitale importanza azioni in ambito educativo e di formazione professionale.

Soprattutto perché le opportunità di lavoro non soddisfano la domanda della popolazione, costituita al 70% da giovani di età sotto ai 30 anni.

Il Paese lamenta uno sviluppo economico disomogeneo, e l’indice di sviluppo vede l’Etiopia al 173° posto su 189 Paesi del mondo.

A tutto questo si aggiunge la pandemia da COVID-19 e la forte instabilità politica dell’intero Paese. Una delle fasce più colpite dalla crisi della pandemia è sicuramente quella giovanile, penalizzata dalla sospensione di scuole e università.

Anche il contesto politico instabile non favorisce il mondo giovanile che si vede senza un futuro certo dal punto di vista lavorativo e affettivo.

Ultimamente l’inizio del conflitto tra il governo federale e la coalizione politico militare (TPLF) nel Nord del Paese, la regione del Tigray, ha ulteriormente aggravato lo scenario complessivo.

Per saperne di più sul progetto e su come contribuire, cliccate su questo pdf.