Un excursus tra scienza, natura, antropocene (effetti dell’azione umana sull’ambiente) e cura del Creato; un viaggio dalla preistoria ad oggi, per prendere coscienza di «come sarà il pianeta che vogliamo e il mondo di domani».

Di tutto questo si è parlato sabato scorso a Foggia, in un incontro di Missio Giovani organizzato dal Centro Missionario Diocesano di Foggia-Bovino, guidato da Giuseppina Di Girolamo.

Al meeting, cui ha partecipato il Segretario nazionale di Missio Giovani, Giovanni Rocca, hanno preso parte circa trenta ragazzi del Cmd. 

«Abbiamo cercato di analizzare i micro-meccanismi del nostro pianeta per ricordarci com’è perfetto l’ecosistema terra e come incidono in negativo gli effetti prodotti dall’uomo, con la desertificazione, la crisi idrica e l’inaridimento della terra», spiega Giovanni Rocca.

I giovani intervenuti all’incontro hanno dibattuto del loro futuro e di come dare nel concreto il proprio contributo per impedire gli scenari peggiori (crisi idrica e migrazioni ad esempio) e rallentare il processo in corso.

«Entro pochissimi anni – ha ricordato Rocca – due miliardi di persone rimarranno senza acqua e saranno costrette a migrare. Con la Laudato Sì il papa ci dice che l’ambiente umano e l’ambiente naturale sono strettamente correlati e si deteriorano insieme». Ma non tutto è già scritto: c’è ancora una via di uscita.

Il contributo del gruppo alla riflessione «è stato molto ricco», spiega Giuseppina Di Girolamo: «i ragazzi erano tutti molto attenti e propositivi: la maggior parte di loro sono studenti universitari, tre appena laureati. C’è nel gruppo anche un ragazzo senegalese laureato in lingue, di religione musulmana, che partecipa sempre con grande interesse alle riunioni di Missio Giovani».

Infine, durante l’aperitivo organizzato dai ragazzi si è discusso degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, «non tanto come impegno degli Stati ma come impegno di noi tutti – spiega Rocca –  Sono 17 obiettivi che si realizzeranno nei prossimi 9 anni e dietro ogni obiettivo ci deve essere essere un’azione collettiva».

I ragazzi di Missio Giovani (che si preparano al grande meeting nazionale del CoMigi 2022) sanno che il futuro è nelle loro mani e soprattutto che «presto il futuro sarà il loro presente».

«Ognuno di noi può incidere per il cambiamento», dicono.

«Noi siamo giovani – è la conclusione di questo incontro – e il futuro lo vedremo per davvero. Non parliamo del mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli, ma di quello che noi stessi vogliamo vedere».