In questo anno che papa Francesco ha voluto dedicare a san Giuseppe, la festa del Primo Maggio si accende di un significato speciale. Il numero di maggio de “Il Ponte d’Oro”, la rivista per ragazzi missionari edita dalla Fondazione Missio, aiuta i giovani lettori ad approfondire tre caratteristiche della storia di Giuseppe, da cui prendere esempio. Ma non solo: raccontando le vicende del padre terreno di Gesù, il dossier descrive come il cuore di Giuseppe sia simile a quello di tanti missionari che testimoniano il Vangelo negli angoli più sperduti della terra.
C’è, allora, la figura di suor Maria Assunta Porcu, religiosa che ha vissuto una vita nell’ombra, nell’invisibilità, da cui imparare servizio e umiltà.
C’è il racconto di don Massimo Lombardi, fidei donum in servizio nella diocesi di Rio Branco (Brasile), che testimonia la fuga di migliaia di famiglie dal Perù al Paese verde-oro, proprio come oltre duemila anni fa fece Giuseppe, con Maria e Gesù Bambino, per sfuggire alle minacce di Erode.
C’è fratel Duilio Plazzotta, missionario comboniano, che in Repubblica Democratica del Congo insegna il mestiere di falegname a tanti ragazzi che, diversamente, non avrebbero un futuro dignitoso. E l’analogia con san Giuseppe lavoratore è immediata…
Ma nel numero di maggio c’è anche tanto altro: dall’editoriale di Kizito, che invita i ragazzi a vivere la Festa della Mamma recitando ogni giorno la preghiera dell’Ave Maria; al “Viaggio in Haiti”, dove nella zona Nord-est dell’isola, a Môle Saint Nicolas, una comunità intercongregazionale di tre suore missionarie opera in mezzo alla gente abituata a fare i conti con la povertà.
I fumetti presentano la biografia della beata Maria Domenica Brun Barbantini, fondatrice delle Suore Ministre degli Infermi di San Camillo, congregazione presente oggi in vari continenti, a servizio dei più sofferenti.
La rubrica “Dove è nata la missione” conduce nell’oasi di pace di Nevé Shalom – Wahat al-Salam: un villaggio tra Tel Aviv e Gerusalemme, che ospita insieme ebrei e arabi palestinesi (sia cristiani che musulmani); un luogo dove si impara a vivere fianco a fianco, a comprendersi reciprocamente, persino a diventare amici.
E poi c’è “Facendo si impara”, la rubrica che allena l’abilità manuale: stavolta propone di divertirsi con le ombre cinesi.
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