Don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Adulti&Famiglie, Missio Consacrati e Missio Ragazzi, ogni mese commenta l’intenzione di preghiera proposta dal papa tramite l’Apostolato della Preghiera, Opera e Fondazione pontificia. La riflessione di don Bersano viene pubblicata in una pagina ad hoc sul mensile “Popoli e Missione”. Volentieri la riportiamo anche qui.
«Preghiamo perché le persone che combattono con pensieri suicidi trovino nella loro comunità il sostegno, l’assistenza e l’amore di cui hanno bisogno e si aprano alla bellezza della vita».
Quante volte abbiamo pensato che le sofferenze più comuni nel mondo fossero causate dalle malattie fisiche e dalla povertà estrema, quella povertà che provoca, ad esempio, lo spostamento di intere popolazioni nelle aree interne degli Stati o oltre il proprio confine. Non possiamo semplicemente ridurre la sofferenza umana a queste due tipologie, perché oggi, oltre a queste (per lo più causate da diseguaglianze sociali, guerre, inquinamento di vario tipo), c’è una diffusa “malattia del vivere”, molto presente nella parte di mondo che, pur ricca e dunque agevolata ad avere strumenti efficaci nella cura medica e sussidi messi in campo per scongiurare almeno la miseria economica, si fa sempre più rilevante. Alle cause esterne di malessere, se ne aggiungono moltissime altre interne alle persone, la più comune e diffusa è il disagio depressivo. È questo il fattore più frequente che espone al rischio di suicidio, provocando ogni anno nel mondo quasi 800mila vittime! La “cura” che contrasta la depressione, prima di tutto, è rappresentata dal continuare ad avere una vita sociale, evitando assolutamente l’isolamento (quanto può fare un rapporto di prossimità con vicini o con la cerchia dei parenti ed amici). Sappiamo che le persone malate o sole, come quelle che vivono in solitudine a causa dell’avanzare dell’età, hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione e quindi generare un pensiero contrario alla vita, ma è responsabilità di tutti, nella comunità civile e ancora di più nella Chiesa (l’esperienza della fratellanza universale che tanto ha richiamato la Chiesa attraverso la voce profetica di papa Francesco), quella di generare occasioni di premura verso tutti. Qualunque sostegno, ogni iniziativa che possa promuovere l’assistenza per chi vive la “fatica di vivere” e far rinascere l’amore fra le persone, è davvero una risorsa preziosa. Le piccole ma significative iniziative che possiamo avviare nelle nostre comunità, potranno trasformarsi in decisioni collettive: un piccolo ambiente che favorisca il ritrovo di persone sole, una semplice festa per celebrare i compleanni del mese, la forza del volontariato per conoscere i più fragili del quartiere e per mostrare– mediante gesti di amicizia – che tutti sono preziosi per la comunità. Ogni attenzione può far scoprire in modo semplice ma concreto la bellezza della vita, testimoniando in modo credibile quanto sia preziosa la vita in ogni sua stagione.
Clicca qui per vedere il video di papa Leone XIV con la preghiera per il mese di novembre, diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa.