Don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Adulti&Famiglie, ogni mese commenta l’intenzione di preghiera proposta da papa Francesco tramite l’Apostolato della Preghiera, Opera e Fondazione pontificia. La riflessione di don Bersano viene pubblicata in una pagina ad hoc sul mensile “Popoli e Missione”. Volentieri la riportiamo anche qui.

«Preghiamo per quanti soffrono a causa del male ricevuto da parte di membri della comunità ecclesiale: perché trovino nella Chiesa stessa una risposta concreta al loro dolore e alle loro sofferenze».

La Chiesa in Italia, soprattutto negli ultimi anni, ha coinvolto tutte le diocesi italiane, perché si continui a lavorare seriamente per la prevenzione di ogni possibile abuso, compresi quelli su cui è più difficile vigilare e comprendere le conseguenze: quelli psicologici e di coscienza.

Nei luoghi dove si lavora all’educazione, ad esempio nella scuola, è richiesta una premura particolare, perché sia offerta la migliore formazione, lavorando sulla maturità e la responsabilità degli insegnanti, non solo sulla competenza professionale. Non si farà mai abbastanza in questo campo, non vi sono confini per manifestare la tutela verso i più fragili e vulnerabili.

Le statistiche sugli abusi sessuali su minori, stilate da varie organizzazioni come Oms, Unicef, Interpol, Europol e altri, non rappresentano la vera entità del fenomeno. Spesso i casi di abusi sessuali su minori non vengono denunciati, in particolare quelli commessi nell’ambito familiare, e questo per vergogna, per senso di colpa, perché questo vorrebbe dire riaprire una ferita dolorosissima per chi ha subito tale aggressione.

Per ciò che riguarda la Chiesa, lo scandalo è che – anche fra coloro che hanno scelto di offrire la vita per i fratelli, annunciando il Vangelo della Misericordia – ci sia chi compie un male irreparabile verso una creatura vulnerabile e indifesa.

Papa Francesco, nel documento “La protezione dei minori nella Chiesa” datato 24 febbraio 2019, afferma che «siamo dinanzi a un problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque. Dobbiamo essere chiari: l’universalità di tale piaga, mentre conferma la sua gravità nelle nostre società, non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa. La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica. L’obiettivo della Chiesa sarà, dunque, quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati, ovunque essi siano».

Quale impegno di misericordia è chiesto in questo mese? Quello di “portare” davanti a Dio (che vede bene ogni cosa e ogni creatura) quanti oggi soffrono a causa del male ricevuto da parte di membri della comunità ecclesiale, offrire attenzione perché si risponda con rigore e chiarezza verso chi ha abusato, e soprattutto dedicare tutta la premura e il sostegno a chi soffre, alla famiglia di chi ha sperimentato tale male.