Hey, ciao, è un piacere conoscerti, mi racconterò attraverso alcune righe, sperando che le mie parole, la mia giovane esperienza possa farti del bene, e possa stimolarti a sognare e ad amare la tua vita.

Sono Rita, ho 22 anni, sono una studentessa universitaria di Salerno, nata e cresciuta in ambiente salesiano, ambiente che continua a formarmi attraverso il carisma di un grandissimo padre, maestro ed amico, Don Bosco.
La storia di san Giovanni Bosco si basa principalmente sui sogni, ed è così che anche io sono diventata una grande sognatrice: fin da piccola ho sempre alimentato il desiderio di mettermi al servizio del prossimo e in modo particolare desideravo far parte di un gruppo del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS). Così a piccoli passi, i sogni hanno iniziato ad avverarsi anche con alcune responsabilità, sono diventata un’animatrice e da due anni sono il presidente del presidio associativo VIS Pangea.
Il VIS è una ong che si occupa di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale, è un’agenzia educativa che promuove e organizza attività di sensibilizzazione, educazione, formazione per lo sviluppo e la cittadinanza globale.
Attraverso la Scuola di Mondialità, una serie di incontri di formazione a contatto con i giovani del Sud Italia , proposta dall’Ispettoria salesiana meridionale, finalizzata alla conoscenza critica del mondo, dei popoli, culture e con attenzione ai più poveri, ho potuto vivere quelle esperienze che ognuno di noi desidera. E così un altro sogno ha preso il via: ad oggi non riesco a non pensare alla mia vita senza stare a contatto con i giovani. Tutto ciò richiede sacrificio e, così come i viaggi ti mettono a contatto con i limiti, queste esperienze mi hanno fatto capire quale è il mio posto nel mondo.

La foto che stai guardando è stata scattata durante la mia esperienza estiva in Guatemala nel 2018, nella regione di Alta Verapaz. Un’esperienza che giorno per giorno suscita in me domande, un’esperienza che insieme alle altre due, (a Natile in Calabria e a Gjilan, in Kosovo) mi fa capire cosa significa ripartire.

Eravamo nel villaggio di Sacanillà, avevamo organizzato dei giochi e la foto rappresenta il momento in cui l’unica palla che avevamo a disposizione era caduta in una pericolosa vallata, ma senza nessuna paura i bambini si sono precipitati per andarla a prendere, tutto con molta semplicità, senza pensare al farsi male o ai pantaloni che si sarebbero rotti o sporcati. E noi cosa avremmo fatto? Forse avremmo pensato allo schermo dello smartphone o alle nuove scarpe che si sarebbero sporcate.
Ecco perché #ripartenza calza proprio a pennello.
Siamo giovani, ma quante volte abbiamo pensato di mollare? Quante volte ci siamo detti che non siamo adatti? E quante abbiamo pronunciato quella frase «io non ce la faccio»? Quello che posso dirti è che queste esperienze mi hanno fatto capire semplicemente che la vita è un dono e dobbiamo custodirla nel miglior modo possibile. L’esperienza in Guatemala mi ha fatto capire che tante persone nonostante la situazione in cui si ritrovano a vivere, riescono ancora a sorridere.
Allora qui sorgono le domande: in che strano mondo viviamo? Chi non ha nulla sorride, chi ha tutto è depresso. Quindi, chi è davvero ricco?

Il Guatemala mi ha fatto ripartire con una marcia in più, facendomi capire quanto sia importante il cuore, quanto sia importante amare e sentirsi amato. Lì mi sono sentita accolta e avvolta in un abbraccio che superava le tante difficoltà; mi ha fatto capire quanto siano importanti la semplicità, i gesti e i momenti vissuti, l’essere se stessi, vivendo la vita senza limitazioni e paranoie. Sul mio profilo Instagram ho scritto che settembre è un po’ come il primo giorno dell’anno: buoni propositi, promesse, aspettative, obiettivi da raggiungere; è il tempo che ci diamo per ripartire.
In questi mesi difficili, sarà sicuramente cambiato qualcosa: tante più regole da rispettare, distanze da mantenere, ci risulterà forse tutto più difficile. Ma proviamo a pensare a coloro che ogni giorno anche nelle nostre strade, come in un altro continente, ricominciano per trovare un futuro migliore, sorridono nonostante tutto.

Quello che voglio lasciarti ed augurarti con queste parole è di ripartire con il sorriso. Basta lamentarsi! Facciamo come i bambini della foto: sorridiamo, corriamo; la vita è bella e i sogni da raggiungere e da realizzare sono tanti. Ognuno di noi può fare la differenza e come diceva san Giovanni Bosco: «Grandi sogni a piccoli passi», sono sicura che sarai all’altezza, non mollare mai.

Rita Galdi