La messe è molta… e grida“. E’ iniziato oggi, giovedì 12 aprile, il 62° Convegno Nazionale Missionario Seminaristi. 150 i partecipanti, provenienti da tutti i seminari d’Italia.  Nei saluti iniziali mons. Gianpaolo Dianin, rettore del seminario diocesano di Padova, ha ricordato il ruolo del seminarista, aperto al mondo, espressione di una chiesa in uscita. “A me piace molto il termine ‘discepoli missionari’, aperti ai bisogni dei poveri. E’ tempo di chiesa in uscita -termine caro a papa Francesco-: non possiamo stare chiusi nelle nostre comunità, dobbiamo aprirci al mondo, ai lontani“. La formazione nel seminario, ha continuato mons. Dianin,  “dovrebbe puntare a questo: uscire da chiusure, narcisismi, desideri di realizzare se stessi, per maturare il desiderio del dono, solo attraverso il quale alla fine senti di aver realizzato anche te stesso“.

P. Ciro Biondi, segretario della Pontificia Unione Missionaria della Fondazione Missio, ha parlato del titolo di questo convegno: “Padre Manna nel 1909 scriveva che il mondo gridava per avere Cristo. La messe è traboccante, e noi vorremmo che i seminaristi si prendessero a cuore per rispondere a questo grido.  Ecco perché il grido è una sfida ai seminaristi: perché possano sentire e mettersi in cammino per poter ascoltare e rispondere a questa messe abbondante che grida e che aspetta l’annuncio di Gesù Cristo“. E poi p. Biondi ha parlato dei 150 partecipanti al convegno: “Non sono pochi…. sono tanti soprattutto perché vengono da tutti i seminari d’Italia.E’ bello vedere lo spirito missionario che anima ancora i seminari italiani. E’ bello vedere seminaristi che si sentono spinti verso le frontiere alle periferie del mondo. C’è bisogno di santi, ci ricorda papa Francesco nella sua ultima esortazione apostolica,  per portare il vangelo fino ai confini della terra“.

Don Gaetano Borgo, direttore del CMD di Padova, che ha partecipato all’organizzazione del convegno, ha ricordato gli oltre 3000 missionari del Triveneto: “ringraziamo il Signore per loro e per le chiese in Italia che hanno generato missionari, che hanno arricchito, con la loro testimonianza, la nostra chiesa“. E poi rivolgendosi ai seminaristi ha detto: “E’ bello quando qualche seminarista mi avvicina e mi dice: ‘voglio andare in missione’. Quindi: Animo, animo, animo!: l’opera non è nostra, è di Dio, e questo ci da serenità. Nel missionario è fondamentale vedere chiaro il volto di Dio, che si fa volto nei popoli che incontrati“.

Don Michele Autuoro, direttore di Missio, ha ringraziato la diocesi di Padova e il Centro Missionario Diocesano per la collaborazione nell’organizzazione del convegno. “Ringrazio anche la chiesa di  Padova perché non si stanca della missione e si apre a nuove sfide come quella in Etiopia. In questi giorni sono stato a Milano e il nuovo arcivescovo va in visita ai missionari fidei donum a Cuba, altra sfida! Siamo chiamati ad essere preti per una diocesi, ma anche preti per il mondo“. E ricordatevi, ha sottolineato don Autuoro, ai seminaristi: “il primo animatore della missione è lo Spirito Santo“.