Don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Adulti&Famiglie, Missio Consacrati e Missio Ragazzi, ogni mese commenta l’intenzione di preghiera proposta da papa Francesco tramite l’Apostolato della Preghiera, Opera e Fondazione pontificia. La riflessione di don Bersano viene pubblicata in una pagina ad hoc sul mensile “Popoli e Missione”. Volentieri la riportiamo anche qui.

«Preghiamo perché vengano riconosciute in ogni cultura la dignità delle donne e la loro ricchezza, e cessino le discriminazioni di cui esse sono vittime in varie parti del mondo».

Ogni persona «vale più di tutto l’universo». Quest’affermazione, sostenuta anche da san Tommaso d’Aquino (Summa Theologiae I-II, q. 113, a 9, ad 2) siamo disposti a sottoscriverla? Alle parole debbono seguire i fatti, le scelte di tutti. Ai nostri giorni, anche quando sale forte il grido per sostenere il rispetto del Creato o per invocare la pace, è fondamentale riconoscere il valore e la forza di ciascuno, delle donne in modo particolare, per la sensibilità e determinazione con cui portano avanti molteplici impegni, dalle lotte per i diritti civili alla leadership nella sfera politica ed economica: le donne hanno dimostrato – anche nel nostro tempo – di essere capaci di realizzare risultati straordinari.

Dobbiamo affermare il valore della persona e lottare contro la discriminazione di genere, combattere la violenza domestica e garantire pari opportunità di lavoro e di accesso all’istruzione. Se la cultura è il grande patrimonio che abbiamo, dimostriamo intelligenza e grande ricchezza solo quando riconosciamo il valore della persona umana, della creatura che è al centro dei valori dell’umanità. Ci troviamo in un mondo che comunica attraverso mezzi velocissimi, praticamente ciò che avviene dall’altra parte del mondo viene trasmesso dopo pochi minuti qui da noi e andiamo sempre più verso la totale copertura della connessione su tutta la superficie della terra. Ma non riusciamo ancora a lavorare per migliorare la qualità della comunicazione fra essere umani. Spesso la “rete dei media” si dimostra una “piazza per demolire e calunniare”, dove si cova odio e cresce la distanza verso la fraternità mondiale. È evidente che siamo in un mondo fragile e ipocrita, dove cresce la sensibilità per il valore del Creato (sappiamo quante manifestazioni spontanee ed organizzate si organizzano in ogni angolo della terra per la difesa della Casa comune), ma in molti luoghi del mondo uomo e donna non vengono considerati allo stesso modo, perché lei non ha la stessa libertà riconosciuta all’uomo, non ha parità di salario, né viene riconosciuto il suo apporto insostituibile nella famiglia e nel mondo. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo costruire un mondo in cui ogni donna possa vivere libera, sicura e realizzata.