In Italia da oggi in poi sarà sempre più semplice possedere delle armi. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 104 del 10 agosto scorso, la normativa sul possesso di armi legalmente detenute diventa meno restrittiva.

Lo annuncia Iriad, Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo che in un comunicato spiega che ci sarà un aumento da 6 a 12 delle armi sportive detenibili, a 10 per le armi lunghe e a 20 per le armi corte, dei colpi consentiti nei caricatori (oggi limitati rispettivamente a 5 e 15).

Inoltre è prevista una riduzione della durata della licenza di porto d’armi per la caccia/uso sportivo da 6 a 5 anni, l’invio della denuncia di detenzione a carabinieri o alla Questura anche tramite mail, da un portale certificato e nessun obbligo di avvisare i propri conviventi del possesso di armi.

Infine, l’estensione della categoria di “tiratori sportivi”, quelli autorizzati a comprare armi “tipo guerra” come Kalashnikov e Ar 15. I tiratori sportivi sono sia  quelli iscritti alle Federazioni del Coni e agli iscritti alle sezioni del Tiro a Segno Nazionale, gli appartenenti alle associazioni dilettantistiche affiliate al Coni, più gli iscritti ai campi di tiro e ai poligoni privati.

La legge è retroattiva al 13 giugno 2017, circa l’obbligo di essere tiratori sportivi per poter detenere le armi di categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (armi a percussione centrale con caricatore superiore a dieci colpi per arma lunga e venti per arma corta).

Questa normativa «estende sia la platea dei possibili possessori di armi, sia il numero e la tipologia delle armi sul territorio, ignorando che la sicurezza non è data dalla diffusione di esse, ma dall’azione qualificata delle forze di polizia dello stato».

Iriad scrive che «appare preoccupante vedere che il titolare del Viminale faccia più affidamento sui privati cittadini armati, che sulle proprie forze dell’ordine, non riconoscendone di fatto i successi conseguiti nel contrasto alla delinquenza».

Con queste nuove indicazioni ci avviciniamo sempre più al modello americano: negli Stati Uniti la diffusione delle armi in mani private (270 milioni di pezzi) provoca circa 30mila vittime all’anno e oltre 80mila feriti.

La sicurezza in Italia è garantita dalle forze dell’ordine il cui lavoro ha portato ad una riduzione dei reati come comunicato recentemente dal Ministero dell’Interno stesso: tra il 1 agosto 2016-31 luglio 2017 e il 1 agosto 2017- 31 luglio 2018 si riscontrano oltre 3.000 rapine in meno, 200.000 delitti in meno, 50 omicidi in meno.

Foto da The Trace.org