Secondo fonti ufficiali, la Chiesa cattolica in Cina è formata da circa quattro milioni di fedeli. Il dato, però, riguarda gli aderenti all’ “Associazione patriottica dei cattolici cinesi”, la sola Chiesa cattolica riconosciuta dal governo. Altri parlano di una presenza che sfiora i 45-50 milioni di credenti. Comunque, anche tenendo presente altre minoranze cristiane, il totale non si discosta di molto da quello indicato.

Purtroppo la Chiesa cattolica in Cina si presenta divisa: accanto a quella “ufficiale” i cui vescovi fanno capo al governo di Pechino, dal quale ricevono il mandato e che segue tutte le loro attività pastorali, i credenti sono monitorati da vicino in tutti i loro movimenti.

Esiste, però, un’altra Chiesa, che potremmo definire delle “catacombe”, dove gerarchia e fedeli non fanno riferimento al governo cinese ma al papa. Questa Chiesa non ha modo di manifestarsi pubblicamente, ma attenti analisti della realtà cinese affermano che il giorno in cui sarà possibile per questi fedeli praticare il culto cattolico alla luce del sole, sarà una sorpresa per molti vedere la consistenza numerica di questa comunità cristiana che praticamente ha vissuto per lunghi decenni (e tutt’ora vive) nell’anonimato più completo.

Ultimamente la Santa Sede ha firmato un accordo col governo di Pechino per la nomina condivisa dei vescovi. L’accordo è considerato storico: il governo cinese, che ha perseguitato i cattolici per decenni, da alcuni anni permette loro solo il culto liturgico all’interno dell’ “Associazione patriottica dei cattolici cinesi”, controllata dallo Stato, anche se nel contempo molti altri credenti frequentano con molta discrezione la Chiesa “sotterranea”.

In ogni caso, tutti siamo chiamati a riconoscere tra i segni dei nostri tempi quanto sta accadendo oggi nella vita della Chiesa in Cina. Abbiamo un compito importante: accompagnare con fervente preghiera e con fraterna amicizia i nostri fratelli e sorelle in Cina. Infatti, essi devono sentire che nel cammino, che in questo momento si apre di fronte a loro, non sono soli. È necessario che vengano accolti e sostenuti come parte viva della Chiesa. Ogni comunità cattolica locale, quindi, si impegni a valorizzare e ad accogliere il tesoro spirituale e culturale proprio dei cattolici cinesi. È giunto il tempo di gustare insieme i frutti genuini del Vangelo seminato nel grembo dell’antico “Regno di Mezzo” e di innalzare al Signore Gesù Cristo il canto della fede e del ringraziamento, arricchito dalle fresche note autenticamente cinesi.