Sono entrate in vigore oggi le nuove Convenzioni per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, che rinnovano lo spirito di comunione tra diocesi italiane ed estere. Particolare attenzione è rivolta ai presbiteri stranieri che verranno a svolgere un servizio pastorale nelle nostre diocesi. Questi dovranno essere accompagnati nel loro inserimento in parrocchia, garantendo il conseguimento di un attestato di lingua italiana, così da ottemperare ad una «importante esigenza pastorale». Questo per consentire non solo di celebrare i sacramenti, soprattutto Messa e confessioni, nella lingua del nostro Paese, ma anche di poter costruire buone relazioni con le comunità di riferimento. Le nuove Convenzioni sono state approvate ad aprile scorso dal Consiglio Episcopale Permanente della Cei. La modulistica è già disponibile on-line.
In dettaglio, le Convenzioni prevedono un limite massimo di permanenza in Italia di nove anni e la necessità di una certificazione di conoscenza della lingua italiana al livello A1 e A2.
Altra novità di rilievo riguarda l’introduzione di una convenzione ex novo: quella per il “servizio di Cooperazione tra diocesi italiane”, con l’intento di favorire la mobilità interna dei sacerdoti, per un aiuto alle diocesi con maggiore carenza di clero.
L’Ufficio Nazionale di Cooperazione Missionaria tra le Chiese aveva promosso delle videoconferenze con tutte le Regioni ecclesiastiche italiane per l’illustrazione di queste novità, raggiungendo circa 160 incaricati diocesani.
Sul numero in uscita del mensile Popoli e Missione troverete un approfondimento su questa materia, a cura di Annarita Turi.