Dopo una prima settimana di assestamenti, è entrato nel vivo il corso di lingua italiana per sacerdoti, religiosi e religiose stranieri che risiederanno in Italia nel prossimo futuro per motivi pastorali o di studio. Il corso è tradizionalmente organizzato dalla fondazione Missio nella sua sezione CUM a Verona e soddisfa l’esigenza di quanti hanno bisogno della  nostra lingua per affrontare corsi universitari di specializzazione o nuovi impegni in attività nel nostro paese perché appartenenti a congregazioni di origine italiana o che hanno attività in Italia. Il corso dura due mesi e tradizionalmente è sempre stato residenziale. Quest’ anno a causa della pandemia si è scelto necessariamente la modalità  a distanza, con un apposito programma di e- learning gestito dalla cooperativa CESTIM, specializzata in formazione per stranieri.  I partecipanti sono 30 di 17 nazionalità  divisi in tre gruppi tenendo conto anche del fuso orario. Tutti partecipano alla stessa maniera: al mattino tre ore di lezione frontale con l’insegnante, al pomeriggio lo svolgimento delle consegne e il tempo per un percorso individuale di approfondimento e di risoluzione delle varie problematiche. «Consideriamo anche questa formazione come una opportunità di scambio tra le chiese, che è una funzione tipica  del Centro Unitario per la Formazione Missionaria», dichiara don Marco Testa, responsabile della sezione CUM di Missio, che continua: «Il corso di lingua italiana al CUM non è mai stato solo un corso di lingua in senso stretto. Per la sua residenzialità e per il suo approccio, c’è sempre stato un completamento alla lingua con l’obiettivo di far entrare lo studente  nelle dinamiche di una pastorale e di una società, quella italiana, non sempre facile da capire». Anche quest’anno, nonostante la distanza, si approfondiranno alcune tematiche riguardanti la vita ecclesiale in Italia, il rapporto giovani e fede, il cammino e le proposte della chiesa nella società.

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