“350 anni di vita pastorale in questo paese non sono solamente ciò che vediamo: le scuole,  le chiese, gli ospedali, l’incontro con le persone. Questo è forse l’aspetto esteriore di una crescita, di un cammino fatto, ma dietro c’è una chiesa che ha aiutato coloro che erano in questo avamposto  per  portare il mistero di Gesù attraverso il suo  vangelo. Questi missionari – eroici sotto tanti punti di vista- amanti di Cristo, a servizio della chiesa, non potevano fare tutto questo se dietro non ci fosse stato chi pregava per loro, chi li accompagnava attraverso l’affetto, la solidarietà, l’incoraggiamento”.

Così si è voluto esprimere il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, al microfono di Missio Italia partecipando a Chiang Mai domenica 19 maggio alle celebrazioni di apertura di una serie di eventi che vedranno le diocesi thailandesi coinvolte per tutto il 2019. “Come un ponte sul vasto oceano” è stato il tema scelto per celebrare questi 350 anni di evangelizzazione, per sottolineare  il legame dell’occidente, da dove sono partiti i missionari, con la terra di Siam, antico nome della Thailandia.

“Dunque c’è una chiesa che cresce e una che dà”, ha continuato il cardinale Filoni. “Questi aspetti sono come due mani che devono aiutare l’evangelizzazione: bisogna pensare questi due aspetti, uno che accompagna e l’altro che nel ricevere a sua volta dà. Oggi possiamo dire che questa chiesa in Thailandia pur nella sua realtà minoritaria, è una realtà bellissima”. “In queste celebrazioni queste chiese hanno voluto dire grazie e credo che non ci sia nulla di più bello di sentirsi dire da queste persone “grazie per averci portato il vangelo”. Questo noi desideriamo fare, questo incoraggiamo a fare tutti i missionari: religiosi, religiose  e laici. I laici qui in Thailania sono fantastici per il lavoro che svolgono in luoghi dove non è possibile  arrivare frequentemente. E dunque a loro  va il nostro grazie perché accogliendo la parola di Dio la trasmettono in luoghi anche i più impervi a bambini,  adulti e anziani e fanno si che la chiesa sia  presente con la sua vivacità”.  Poi il cardinale Filoni ha ricordato il tema del prossimo ottobre missionario straordinario, Battezzati e inviati: “Noi come battezzati abbiamo la responsabilità di sentirci parte di quest’opera missionaria: il battezzato non è colui che ha ricevuto un dono e lo tiene per sé. Il battezzato è colui che avendo ricevuto un dono lo mette a disposizione degli altri. In questo senso battezzati e inviati: tutti siamo inviati sotto tutti i punti di vista! Prima di tutto con la partecipazione della preghiera, poi con il contributo per sostenere l’opera di evangelizzazione, terzo con quella solidarietà che dobbiamo sempre dare ai missionari, perché sentano che non sono isolati ma hanno dietro di loro una chiesa che li accompagna”.