NEXT GENERATION – TAPPA 2

La seconda tappa dell’itinerario Missio Giovani è la Giornata Missionaria Mondiale all’interno dell’Ottobre Missionario. Lo slogan della GMM 2020 è Tessitori di #fraternità

“La Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire”. Scriveva così Papa Francesco nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale del 2017.

Se la Chiesa è missionaria per natura, se ogni battezzato è missionario per natura, è implicito che ogni azione, in ogni momento della propria vita e in tutto l’anno pastorale è vissuta con spirito missionario. Siamo nel mese missionario per eccellenza, Ottobre, in cui tutte le attività, in tutte le Chiese del mondo, si concentrano sull’animazione e la raccolta fondi per le missioni. La penultima domenica di ottobre – quest’anno è il 18 ottobre – celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale, una giornata speciale in cui tutte le comunità cristiane, in tutto il mondo, pregano e raccolgono offerte che, attraverso le Pontificie Opere Missionarie, permettono ai tanti missionari di portare avanti il proprio lavoro di sostegno ed evangelizzazione.

Scopri come abbiamo distribuito gli aiuti raccolti nel 2019

 

Al fine di stimolare l’animazione missionaria sul territorio nazionale, Missio propone ogni anno strumenti per aiutare gli animatori a mettere in pratica un percorso missionario comune, incentrato su un tema comune a tutta la Chiesa Italiana.

Il tema dell’anno pastorale 2020/2021 è Tessitori di fraternità e lo slogan per la Giornata Missionaria Mondiale racchiude l’aspetto vocazionale attraverso la citazione di Isaia 6, 8 “Eccomi, manda me!”

Leggi il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale

PER ORGANIZZARE INCONTRI DI FORMAZIONE SUL TUO TERRITORIO

  • TESSITORI DI FRATERNITÀ: LA SFIDA di don Armando Matteo, teologo presso la Pontificia Università Urbaniana

Noi cristiani siamo così abituati al lessico della fraternità – si pensi solo a quante volte, durante la liturgia, risuona la locuzione: “Fratelli e sorelle” – che parlare di missione oggi in termini di “tessitori di fraternità” sembra qualcosa di estremamente semplice, se non banale. […]
Certamente l’inclinazione alla fraternità è qualcosa che come umani ci portiamo dentro. Noi siamo “animali fatti di relazione e di relazioni”, come si sa bene sin dai tempi di Aristotele. Tuttavia, se c’è una cosa che vale per ogni aspetto della nostra umanità, è il dato per il quale in essa non vi sono automatismi di nessun tipo. Anche un’inclinazione così profonda, come quella verso l’altro, verso il prossimo, richiede sempre un atto di volontà, una decisione, un passo da compiere in libertà.
Ed ecco allora il punto: cosa succede al tempo della fraternità, quando le parole che sentiamo in mezzo al nostro quotidiano non riecheggiano quasi per nulla quelle liturgiche di “Fratelli e Sorelle”, quando scompare il bisogno dell’altro, quando cioè le condizioni economiche, sociali, culturali, di sviluppo sono tali da affrancare la maggior parte delle persone dalle situazioni di povertà, di indigenza, di fame, di esposizione a malattie incurabili così frequenti  anche nelle parti ora ricche del mondo sino a poco tempo fa? In una parola: cosa succede alla questione della fraternità quando il denaro, la tecnologia, l’espansione e la promozione dell’esistenza di ciascun soggetto prendono il sopravvento?
Accade che essa diventi un compito, un impegno: una missione. Di più, secondo una possibile lettura di Evangelii gaudium, la fraternità diventa la missione specifica della comunità ecclesiale per questo tempo ed in questo tempo.
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  • TESSITORI DI FRATERNITÀ: LE RADICI E LO STILE di don Ezio Falavegna, parroco veronese, vicario urbano e docente di teologia pastorale alla facoltà teologica del Triveneto

La fraternità è un tema attuale, è fondamentale per la Chiesa, ma accomuna anche l’intera umanità: lo si può cogliere immediatamente nei molteplici richiami di Papa Francesco, dall’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, al recente Documento sulla fratellanza umana. Tutto a richiamarci che la fraternità, prima ancora di essere una caratteristica dei cristiani è un’esperienza propria di ogni donna e ogni uomo e che i discepoli di Gesù sono chiamati a custodire e a coltivare in pregnanza di significato, perché è vissuta direttamente o indirettamente da ognuno di noi fin dai primi istanti della propria vita.
Proprio per non banalizzare il termine “fraternità” e non chiuderlo nell’ovvietà, è utile comprenderlo nella novità che il Vangelo ci consegna e conseguentemente cogliere la prospettiva di responsabilità che ne scaturisce a partire dalla domanda “che cosa chiederemmo se la fraternità la guardassimo stando dalla parte dell’altro, di colui che chiamiamo fratello?”, e assumere tutta la responsabilità di essere noi propulsori di fraternità. Forse proprio nel sentirci coinvolti in un progetto di vita che ha nella fraternità una urgenza ecclesiale e sociale del nostro momento, ci sentiremo ulteriormente interpellati a verificare in essa una corretta accoglienza del Vangelo, e così dire anche noi con coraggio “Ecco, manda me” (Is 6,8).
Per strappare la fraternità dal rischio di una espressione scontata e per certi aspetti logora, la prospettiva che rimane è veramente quella di convertirci in un rinnovato stile di azione pastorale.
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  • TESSITORI DI FRATERNITÀ: LA VICENDA DI BARTIMEO, IL CIECO DI GERICO di don Nicola Agnoli, docente allo Studio Teologico San Zeno e collaboratore per la pastorale studentesca e universitaria della diocesi di Verona

I diversi elementi narrativi che caratterizzano il racconto dell’incontro del cieco di Gerico con Gesù offrono anche uno spunto importante per una riflessione sulle dinamiche di fraternità, fondamentali per la comunità dei discepoli del Regno. Pur non emergendo in modo esplicito, il tema si chiarifica nello svolgimento narrativo attraverso lo sviluppo delle relazioni tra i protagonisti: il cieco Bartimeo, Gesù e i discepoli con la folla al suo seguito. Per comprendere meglio la portata di significato della vicenda è opportuno delineare innanzitutto lo sfondo biblico su cui la vicenda si colloca, evidenziare poi il contesto immediato del racconto di Marco, per avere così le chiavi di lettura adatte all’approfondimento del testo.
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Insieme al materiale sul tema dell’anno in corso, nel percorso biennale di Missio Giovani Next Generation, lavoreremo sull’AGENDA 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e quindi sui 17 Obiettivi che la compongono.

Non sai cos’è l’AGENDA 2030? Corri a scoprirlo 
Scopri di più sugli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile

 

In questo mese di ottobre iniziamo con l’ Obiettivo 1: Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo 

 1.1 Entro il 2030, sradicare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo, attualmente misurata sulla base di coloro che vivono con meno di $ 1,25 al giorno;
1.2 Entro il 2030, ridurre almeno della metà la quota di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue forme, secondo le definizioni nazionali;
1.3 Implementare a livello nazionale adeguati sistemi di protezione sociale e misure di sicurezza per tutti, compresi i livelli più bassi, ed entro il 2030 raggiungere una notevole copertura delle persone povere e vulnerabile;
1.4 Entro il 2030, assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i più poveri e vulnerabili, abbiano uguali diritti alle risorse economiche, insieme all’accesso ai servizi di base, proprietà privata, controllo su terreni e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, nuove tecnologie appropriate e servizi finanziari, tra cui la microfinanza;
1.5 Entro il 2030, rinforzare la resilienza dei poveri e di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità ad eventi climatici estremi, catastrofi e shock economici, sociali e ambientali;
1.a Garantire una adeguata mobilitazione di risorse da diverse fonti, anche attraverso la cooperazione allo sviluppo, al fine di fornire mezzi adeguati e affidabili per i paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati, attuando programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue forme;
1.b Creare solidi sistemi di politiche a livello nazionale, regionale e internazionale, basati su strategie di sviluppo a favore dei poveri e sensibili alle differenze di genere, per sostenere investimenti accelerati nelle azioni di lotta alla povertà.

PER ORGANIZZARE MOMENTI DI PREGHIERA

  • VEGLIA MISSIONARIA: MANDA ME, TESSITORE DI FRATERNITÀ realizzata dalla comunità del seminario P.I.M.E. di Monza

La veglia missionaria di quest’anno ha una particolarità: parte dall’esperienza vissuta di una comunità che, in “tempo di coronavirus”, ha condiviso il proprio cammino con impegno e creatività. C’è qualcosa di più importante della condivisione quotidiana in una comunità di e in formazione? Il tema della missione e della risposta personale alla chiamata del Signore è qualcosa di tangibile: uomini in cammino, rappresentando ben 12 Paesi diversi, condividono quotidianamente la fede nel Signore che conduce ogni discepolo nell’esperienza più forte, cioè con Gesù, l’uomo nuovo, il Dio vicino! La comunità del seminario del PIME di Monza ha elaborato la veglia missionaria che, ci auguriamo, possa essere vissuta dalle nostre Chiese locali quale preparazione alla 94° Giornata Missionaria Mondiale (domenica 18 ottobre 2020).
Possiamo condividere con persone lontane e vicine la nostra fede, l’amicizia col Maestro che mostra la sua umanità (come quando si commuove davanti ai malati, quando parla alla folla assetata della sua Parola, come quando piange la morte dell’amico Lazzaro); Gesù, con la sua persona,  ci insegna a mettere in gioco la nostra umanità. Diventeremo tutti “tessitori di fraternità”, con la vicinanza ai fratelli coi quali viviamo, per dare concretezza alla Chiesa, comunità di famiglie, luogo di scambio, di accoglienza e di parole, per tessere pazientemente la “fraternità”, quale risposta alla chiamata del Signore: Sì, vengo io, manda me!
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«Eccomi: manda me, tessitore di fraternità» è il tema per l’ottobre missionario 2020; la preghiera del Rosario ci aiuta a interiorizzare cinque grandi “parole” che compongono la fraternità, ciascuna delle quali è associata ad un continente, tenuto conto della storia e delle caratteristiche di cui ognuno di essi è portatore: FIDUCIA  (Oceania), PERDONO (Africa), DIALOGO (Europa), OSPITALITÀ  (America), CURA  (Asia).
Ogni mistero è introdotto da un brano tratto dagli Atti degli Apostoli, a illustrazione della “parola”. Si propone un segno molto semplice: cinque fili dei colori dei vari continenti, da collocare sotto l’altare come simbolo delle parole che tessono la fraternità. Possono essere anche riprodotti e collocati in un sacchetto, da donare al termine della preghiera, a quanti vi hanno partecipato: quale segno non solo di preghiera per i cinque continenti del mondo, ma anche “promemoria” di quelle parole alle quali ognuno è chiamato a dare carne per essere tessitore di fraternità.
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  • ADORAZIONE EUCARISTICA: TESSITORI DI FRATERNITÀ – 2 proposte realizzate da don Sergio Marcazzani, sr. Silvia Tarantelli, don Felice Tenero

1^ PROPOSTA:  Quattro momenti, per un incontro di preghiera nell’ottobre missionario

  • CUORE DI PADRE formazione dei discepoli alla fraternità universale Matteo 6, 9-13 ed il pensiero di Gesù sul Padre
  • CUORE SAMARITANO formazione dei discepoli alla prossimità Luca 10, 25-37
  • CUORE DI SERVO formazione dei discepoli alla diaconia Marco 10, 46-52
  • CUORE D’INVIATO formazione dei discepoli all’ uscire, incontrare Luca 9, 1-6 ; 10, 1-12 / Matteo 10, 5-15 / Marco 6, 7

2^ PROPOSTA:  Quattro schemi, da utilizzare nelle settimane dell’ottobre missionario

  • Nel giardino sovrabbondante di vita
  • La sacralità dell’uomo agli occhi di Dio
  • La sapienza dei passi piccoli e dei tempi lunghi
  • L’abito da sposa: l’agire umano e l’eccedenza di Dio

PER ORGANIZZARE MOMENTI DI ANIMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

  • TESTIMONIANZE MISSIONARIE

Hai già vissuto esperienze in terra di missione? L’hai già condivisa con la tua comunità?
Impegnati in prima persona a raccontare alle persone della tua città cosa è significato per te.
O ancora: conosci missionari, laici o religiosi, che vivono dall’altra parte del mondo, a servizio di una comunità? Organizza collegamenti web per sentire chi lavora sul campo in prima persona. La testimonianza di vita a volte fa più breccia nel cuore di chi ascolta di mille anni di studio e formazione. E se non raccontiamo noi missionari la storia di altri missionari, chi sarà interessato a farlo? Chi  può scovare testimoni di vita come i missionari nel mondo?

  • VIDEO PER L’OTTOBRE MISSIONARIO

I video raccontano testimonianze di missionari e missionarie nel mondo che si spendono coltivando fraternità: da p. Giovanni Tulino, giovane missionario del PIME in Cambogia, alle Povere serve della Divina Provvidenza alla periferia di Luanda, in Angola. Ci sarà anche il video di una esperienza di fraternità in Italia, con le Piccole Sorelle di Gesù nella periferia est di Napoli.  A seguire un capitolo speciale su p. Rutilio Grande, il gesuita ucciso dai militari in El Salvador il 12 marzo 1977 ad Aguilares e che, con la sua morte, mons. Romero cambierà la sua vita incamminandosi verso il martirio. In un altro video don Giuseppe Pizzoli, don Marco Testa, don Valerio Bersano dell’equipe di Missio e il direttore della comunicazione Gianni Borsa dialogheranno sul tema lanciando testimonianze raccolte nelle visite di Missio ai missionari italiani nel mondo.

Il video completo (durata 26:08) e i singoli video- testimonianze sono disponibili sul canale Vimeo di Missio, scaricabili gratuitamente e corredati di scheda formativa. Clicca qui per accedervi