In ogni numero di “Popoli e Missione”, all’interno dell’Inserto PUM, a firma della nostra collaboratrice Loredana Brigante viene pubblicato un articolo che presenta un Centro missionario diocesano (CMD).

Volentieri lo rilanciamo anche sul sito di Missio, certi che possa essere un’occasione di conoscenza vicendevole e uno stimolo di confronto per tutti i Centri missionari delle varie diocesi d’Italia.

Questa puntata di “Finestra sulle diocesi” presenta il Centro missionario diocesano di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi attraverso la voce di Saverio Penati, vicedirettore del CMD.

 

È una squadra tutta di laici quella del Centro missionario diocesano di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, a partire dal suo vicedirettore Saverio Penati, 40 anni, molto impegnato, principalmente come illustratore, anche nell’équipe nazionale di Missio Ragazzi. «Con don Paolo, abbiamo comunque in programma di coinvolgere sacerdoti e religiosi».

Del resto, ultimamente, lo spirito di collaborazione fa sempre da sfondo ad ogni loro attività. Dall’organizzazione, insieme all’Ufficio catechistico, della festa conclusiva di maggio per i bambini, agli incontri per i giovani pensati con l’Ufficio per le vocazioni; dall’animazione della Giornata dell’Infanzia missionaria alla Festa dei Popoli dentro una rete che mira a favorire processi di conoscenza e di inclusione dei migranti.

«Lavorare con le altre realtà pastorali non è una cosa così scontata, ma stiamo avendo un bel riscontro», dice Saverio che, intanto, ci racconta – relativamente alla Giornata dei Missionari Martiri – anche l’esperienza della “Tenda Eucaristica” in varie piazze, con il contributo della comunità “Arca dell’alleanza”, impegnata nell’evangelizzazione di strada.

Altra ricchezza è quella che «in un certo senso, possiamo chiamare “annuncio al contrario”». Ne sono un esempio le Figlie di Santa Teresa di Gesù Bambino, meglio conosciute come suore “Bene Terza”: «Sono delle religiose africane venute in missione qui in Italia ed è interessante accogliere questa sorta di capovolgimento». Così come sono preziose «le testimonianze di laicato missionario a cui si è scelto di dare voce in occasione della veglia itinerante nelle quattro città della diocesi per la Giornata Missionaria Mondiale 2023».

Si è trattato principalmente di adorazioni eucaristiche; nello stesso stile, anche il percorso missionario per i giovani, «per trasmettere loro che missione non è solo fare e andare sul campo, ma mettersi davanti a Dio in ascolto del suo progetto».

E qui si sente l’influenza del direttore, don Paolo. «Essendo stato un fidei donum, è dentro le cose. Non solo si spende tantissimo per sensibilizzare la diocesi alla missio ad gentes e per farci aprire gli occhi su ciò che succede nel mondo, ma soprattutto, alla luce di quanto vissuto in Africa, ci riporta costantemente alla centralità della Parola. È da lì che bisogna ripartire».