In ogni numero di “Popoli e Missione”, all’interno dell’Inserto PUM, a firma della nostra collaboratrice Loredana Brigante viene pubblicato un articolo che presenta un Centro missionario diocesano (CMD). Volentieri lo rilanciamo anche sul sito di Missio, certi che possa essere un’occasione di conoscenza vicendevole e uno stimolo di confronto per tutti i Centri missionari delle varie diocesi d’Italia. Questa nuova “Finestra sulle diocesi” accompagna nel Centro missionario diocesano di Vittorio Veneto.

 

È la diocesi di origine di padre Cosma Spessotto e di suor Maria De Coppi, quella di Vittorio Veneto: il primo, assassinato durante la guerra civile di El Salvador nel 1980 (e beatificato da papa Francesco), e la seconda, uccisa in Mozambico nel 2022. Ma la missione non si spegne con la morte, anzi continua e si trasforma; si esprime in altri modi e sperimenta strade nuove. «È il segno di una Chiesa in movimento», afferma Mariagrazia Salmaso, direttrice del Centro missionario diocesano (Cmd), che tra i “nuovi scenari” annovera la presenza di sacerdoti stranieri in servizio pastorale.

Uno di loro, per esempio, è il brasiliano don Nicivaldo De Oliveira Evangelista, uno dei due vice-direttori del Cmd. «Un vero e proprio scambio missionario», considerando che da gennaio, nella diocesi di Livramento, c’è monsignor Corrado Pizziolo, vescovo emerito di Vittorio Veneto partito come fidei donum a 75 anni per affiancare don Paolo Salatin.

Testimonianze di vita e larghi respiri che è possibile percepire nella rubrica “Il tè con i missionari” in onda il venerdì sul sito di Tenda Tv, in ottobre e in Avvento.

Per il resto, il lavoro dell’équipe è più “in uscita”: «Ci spostiamo nelle comunità, organizziamo incontri di forania e lavoriamo molto in rete». Sono tante, infatti, le attività di cui ci parla la direttrice, sempre realizzate insieme agli altri Uffici pastorali. «Con la Caritas, il Cmd promuove nelle scuole l’educazione alla mondialità con laboratori su giustizia e solidarietà, molto ben accolti».

Un’altra iniziativa che li coinvolge con Caritas, diaconi e pastorale della Salute è «un progetto di prossimità che ci fa entrare nelle case degli anziani e delle persone più fragili. A livello diocesano, la “rete di sentinelle” segnala situazioni difficili a cui cerchiamo di andare incontro: una sorta di ministero della consolazione».

Poi, ci sono i giovani «a cui proponiamo percorsi di formazione missionaria ed esperienze estive. Sono 50-60 e, per tre settimane, si dividono tra Perù, Colombia, Zambia, Turchia e Bosnia».

L’elenco di ciò che si fa sarebbe ancora lungo, ma nella diocesi di Vittorio Veneto l’accento è sull’essere. Il filo che unisce tutto è «la capacità di mettersi in relazione con l’altro entrando in processi comuni, condividendo il cammino con chi è vicino e lontano».