
In ogni numero di “Popoli e Missione”, all’interno dell’Inserto PUM, a firma della nostra collaboratrice Loredana Brigante viene pubblicato un articolo che presenta un Centro missionario diocesano (CMD). Volentieri lo rilanciamo anche sul sito di Missio, certi che possa essere un’occasione di conoscenza vicendevole e uno stimolo di confronto per tutti i Centri missionari delle varie diocesi d’Italia. Questa nuova “Finestra sulle diocesi” accompagna nel Centro missionario diocesano di Brescia.
Difficilmente ci si libera dal passato, soprattutto quando è una risorsa preziosa ed espressione di una forte tradizione su cui tracciare un solco di continuità.
È quanto emerge dall’intervista ad Andrea Burato, vicedirettore dell’Ufficio per le Missioni della diocesi di Brescia, che insieme al direttore don Roberto Ferranti e al resto dell’équipe, continua a seminare su un terreno che è sempre stato fertile.
«Negli anni ‘80, la nostra diocesi contava oltre 1000 missionari sparsi per il mondo, tant’è che uscì anche un articolo intitolato “A nome dei mille…”». Oggi, con il calo delle vocazioni e quindi delle partenze, il numero si è ridotto. «Abbiamo 24 fidei donum tra Africa, Sud America e Albania: 13 laici e 11 presbiteri». Alcune missioni sono condivise con altre diocesi (Milano e Bergamo), segno della sinodalità a cui ci invita papa Francesco.
«Siamo passati dall’inviare missionari ad gentes a registrare uno dei più alti tassi in Italia di persone straniere residenti sul territorio. Sono cambiate le cose, ma la logica dell’incontro è rimasta la stessa».
C’è infatti un bel rapporto con i cattolici delle varie cappellanie (Filippine, Ucraina, Ghana, Nigeria, Senegal, Sri Lanka), la comunità islamica e gli appartenenti alle altre religioni. «Per Natale e Pasqua, i rappresentanti dei nostri fratelli musulmani si recano a salutare il vescovo, il quale a sua volta invia un comunicato di auguri per l’inizio del Ramadan». «Semplici, ma profondi momenti di condivisione, semi di speranza», per monsignor Pierantonio Tremolada.
E poi ci sono tutte le altre iniziative: la veglia missionaria; la Quaresima di fraternità; il cammino formativo in preparazione alle esperienze missionarie estive (più di 100 ragazzi ricevono il mandato dal vescovo); il percorso di intercultura nelle parrocchie e la mostra fotografica “Brescia incontra l’Africa” in collaborazione con Migrantes; il Rosario itinerante tra i monasteri di clausura; la rivista missionaria “Kiremba” dal 1967. C’è poi la veglia dei missionari martiri. «Quest’anno, l’abbiamo celebrata a Marone, nella parrocchia di origine di don Riccardo Benedetti, per il 30° anniversario della sua morte in Venezuela».
Nella diocesi di Brescia, si fa memoria di 15 martiri: il loro sangue, come diceva Tertulliano, «è seme di nuovi cristiani».
(Nella foto: a sinistra, Andrea Burato, vicedirettore dell’Ufficio per le Missioni della diocesi di Brescia, il direttore don Roberto Ferranti, ultimo a destra, e alcuni fidei donum)