“L’acqua continua a salire ed ha allagato molti quartieri del villaggio di Kai Kai obbligando la gente a rifugiarsi in zone più elevate, ma meno sicure. Attualmente sono oltre 9.500 persone che hanno dovuto abandonare le loro case e che dormono all’addiaccio. Ma questo numero è destinato ad aumentare giorno dopo giorno. Anche la nostra scuola è invasa dalle acque. Ieri l’aqua nelle aule scolastiche era a 30 cm, ed oggi è già a 70 cm. Con i genitori dei bambini abbiamo deciso di spostare i banchi e la scuola nei locali della Parrocchia in modo da continuare i corsi. Dateci una mano perché molte famiglie hanno perso anche il loro rccolto di cereali”.

Così il 23 Ottobre P. George, Parroco di Kai Kai, informava sulla grave inondazione in corso.

 

Carissimi Amici e Sostenitori

Veramente in questi ultimi mesi, la Diocesi di Yagoua sta affrontando quasi contemporaneamente diverse catastrofi. Oltre alla guerra in corso da 5 anni contro la setta islamica Boko Haram, deve affrontare le continue divagazioni di mandrie di elefanti, usciti dalla riserva naturale di Waza, che distruggono i raccolti e uccidono le persone, e, proprio in questo mese di Ottobre deve affrontare anche una grave inondazione nella zona a Nord di Yagoua, e precisamente nei Comuni di Zina e KaiKai.

Le statistiche riportate dalle Autorità locali e dalle Organizzazioni umanitarie dicono che circa 50.000 persone hanno perso la casa e/o i raccolti delle loro produzioi agricole. Attualmente sono accampate in luoghi più elevati o sulle dighe artificiali che avrebbero dovuto contenere le acque in esubero. Tra l’altro bisogna anche sapere che questo è proprio il periodo del raccolto della stagione agricola e l’arrivo improvviso delle inondazioni ha dannaeggiato enormemente la raccolta e lo stoccaggio delle produzioni dei cereali (mais, miglio, sorgo) che sono la base dell’alimaentazione delle popolazioi locali. Già nel 2011-12 una inondazione di tale gravità aveva prodotto una carestia per la stagine successiva. Ora siamo di fronta alla stessa situazione con la prospettiva di perdere delle vite umane, soprattutto tra le fasce di popolazioni più debole come i bambini e le persone malate e anziane.

Per quesi motivi, le Organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite interessate all’evento, UNICEF e PAM/WFP (Programma Alimentare Mondiale), hanno organizzato una “missione di valutazione rapida” alla quale abbiamo partecipato anche noi come Caritas Diocesana. Tenendo conto dell’ampiezza del territorio inondato, ci siamo concentrati sul Comune di Kai Kai , in quanto per il Comune di Zina altre organizzazioni umanitarie si sono dimostrate disponibili ad intervenire.

Con questa visita, effettuata il 25 Ottobre 2019, è stato possibile realizzare un primo elenco dei bisogni urgenti per venire in aiuto a queste popolazioni.

 

ACQUA POTABILE E SALUTE

Dall’analisi della situazione si deduce che circa il 70% dei pozzi e delle perforazioni per acqua potabile è fuori uso. Sia perché sommersi dalle acque dell’inondazione, sia perché guasti, o anche per la loro impraticabilità da parte della popolazione. La conseguenza è il rischio dell’aumento delle malattie di origine idrica, come le diarree, le gastro enterite, la malaria con in più lo spettro dell’epidemia di colera che è già presente nelle zone circostanti. Per quanto possibile, si è avviato rapidmente una campagna per rendere potabile l’acqua delle inondazioni grazie alla distribuzione di bustine di “AQUATAB” che permettono una decantazione delle impurità e una disinfezione dai batteri più pericolosi. Tuttavia, data l’ampiezza del territorio, e il numero dei benficiari, i prodotti di disinfezioni si sono esauriti in breve tempo. Si dovrà anche  procedere ad un trattamento sistematico dei pozzi e delle perforazioni della zona per cercare di evitare le maggiori infezioni idriche. E’ un lavoro impegnativo che domanda una presenza attiva di personale tecnico specializzato che possa fare un’azione di sensibilizzazione della popolazione sulll’uso appropriato delle pompe manuali ed anche sulle buone pratiche di igiene. Per il momento, oltre alla riparazione di 2 pompe manuali installate su delle perforazioni già esistenti si stanno valutando i luoghi più adatti dove poter scavare 3 nuove perforazioni in modo che si possa disporre di nuove pompe per acqua potabile non inquinata. In collaborazione con le Autorità sanitarie stiamo valutando l’invio di medicinali per le malattie idriche, in particolare per la malaria.

SITUAZIONE IGIENICA

Non ultima preoccupazione è la disponibilità delle “latrine di urgenza” sia in quantità che in qualità. Infatti, la concentrazioone di persone accampate con mezzi di fortuna comporta un inquinamento igienico sanitario dovuto alla mancanza di spazi per soddisfare i bisogni naturali e la raccolta di rifiuti. In molte catastrofi naturali questo elemento è spesso sottovalutato e comporta normalmente delle conseguenze sanitarie molto gravi. Nel caso di Kai Kai è doveroso da parte nostra fare molta attenzione e procedere gradualmente ma con un programma ben preciso al fine di evitare un peggioramento della situazione igienica al posto di un miglioramento. Per questo, e per il momento, stiamo preparando un primo intervento per 4 latrine di urgenza da installare nei punti strategici, in primo luogo nei Centri Sanitari, le Scuole ancora aperte e negli accampamenti di fortuna

ALIMENTAZIONE

Come si è già detto nell’introduzione, molte famiglie hanno perso completamente i loro raccolti ed ora possono contare sui resti del raccolto dello scorso anno. Ben presto tutto sarà consumato e, se non ci saranno interventi correttivi, ci sarà la fame e le malattie. Poi le persone più deboli cominceranno a morire. All’appello del Parroco di Kai Kai, la Caritas diocesana si sta dando da fare per inviare un primo carico di 50 sacchi di Miglio e Mais che verrà distribuito in parte dalla Parrocchia (25 sacchi) e in parte dalla Sotto Prefettura (25 sacchi). Questa semplice strategia intende evitare il sorgere delle diatribe legate a problemi etnici e religiosi nel momento della distribuzione dei viveri alimentari. Nelle prossime settimane, coordinandoci con le Agenzie umanitarie delle Nazioni Unite, si valuterà più concretamente i bisogni delle famiglie più disastrate e si cercherà di intervenire equamente per assicurare almeno 1 pasto giornaliero.

EDUCAZIONE SCOLATICA

Poter continuare ad assicurare i corsi scolastici ai bambini e giovani è un obiettivo di tutte le Autorità e Organizzazioni umanitarie. La nostra scuola elementare, che ospita oltre 250 ragazzi, è inondata da oltre 70 cm di acque.

Grazie alla disponibilità di P. George, Parroco di Kai Kai, i cosi sono stati delocalizzati nella sale della Parrocchia. I Genitori dei bambini e gli stessi alunni hanno trasportato i banchi nei nuovi locali. Per poter dispensare i corsi abbiamo fatto costruire 6 lavagne portatili che sono già in funzione. Contemporaneamente abbiamo assicurato ai 6 insegnanti lo stipendio per poter continuare a far vivere le loro famiglie, in modo che possano dedicarsi senza altre preoccupazioni all’insegnamento. In seguito sarà necessario intervenire sulla struttura della scuola in modo da consolidarla in modo adeguato ed evitare danni collaterali in conseguenza delle infiltrazioni d’acqua.

  PREVISIONI

Purtroppo queste inondazioni sono segnalate anche negli Stati limitrofi al Camerun (Repubblica Centro Africana, Congo) e quindi gli esperti dicono che i tempi per un assorbimento di quesa massa d’acqua saranno lunghi. Come Diocesi di Yagoua ci stiamo mobilizzando per trovare delle soluzioni in loco da parte delle Comunità Cristiane, ma ci sarà anche bisogno di un apporto esterno. Purtroppo assicurare un minimo di sostegno a 10.000 persone non è cosa semplice.

Per questo facciamo appello a voi, che già ci sostenete nelle attività “ordinarie”, per segnalarvi i bisogni di questi nostri fratelli e sorelle che sono in situazioni molto precarie. Finora non sono stati segnalate delle perdite di vite umane a causa delle inondazioni, ma con il passare del tempo è prevedibile un aggravamento della situazione.

Dateci una mano” è l’appello di P. George e noi stiamo cercando di fare qualcosa. Speriamo con il vostro sostegno di fare meglio nelle prossime settimane.

 

Yagoua, 31 Ottobre 2019