In questi tempi così difficili dal punto di vista del Diritto, tempi che confondono le acque, che creano o alimentano il disagio, che inventano mostri e pericoli inesistenti, non dimentichiamoci alcuni punti fermi. Ce li abbiamo, stanno a lì a dirci da che parte stare: uno di questi è la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Di Stefano Femminis
«Per i cinici e i rassegnati è solo un elenco di buone intenzioni. Per noi, e per la legge internazionale, è la bussola che ci aiuterà a uscire dalla grave crisi in cui siamo stati sospinti e a ritrovare la strada verso un futuro migliore per tutti»: sono parole di Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, riferite alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Parole che hanno dato il via ad una serie di iniziative per celebrare il 70° anniversario della Dichiarazione Onu, l 10 dicembre prossimo.
Un impegno nel quale la rete di organizzazioni che da anni promuove la marcia Perugia-Assisi ha trovato la sponda di realtà come il Ministero dell’Istruzione (Miur), l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, il Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani e i Francescani di Assisi e di Padova.
Grazie alla collaborazione con lo stesso Miur, nell’anno scolastico 2017-2018 è stato anche lanciato in diverse scuole primarie e secondarie il Programma nazionale di educazione ai diritti umani e alla cittadinanza glocale “Diritti e Responsabilità”, con l’obiettivo di istituire in ogni scuola un laboratorio dei diritti umani.
Ma l’appuntamento clou del 2018 sarà la tradizionale Marcia della Pace che dal 1961, a cadenza biennale o triennale, unisce il capoluogo umbro alla città del Poverello.
In vista del 7 ottobre prossimo, sul sito www.perlapace.it è possibile organizzare sin da ora la partecipazione – ad esempio della propria scuola – sia alla Marcia sia al Meeting dei diritti umani, un evento collaterale che si terrà in quello stesso weekend a Perugia da venerdì 5 a domenica 7 ottobre, con un focus sulla Dichiarazione.
E altre iniziative sono annunciate con l’avvicinarsi dell’evento, che nel 2018 coincide anche con il 50esimo anniversario della scomparsa di Aldo Capitini, l’ideatore della Perugia-Assisi.
Per il resto, occorre riconoscerlo, al momento l’anniversario della Dichiarazione Onu non sta scaldando i cuori della società civile italiana, nonostante la presenza nel nostro Paese di tante associazioni che si occupano di diritti umani, solidarietà, promozione della pace.
Forse, con i venti di guerra che soffiano sempre più forti in Siria (e non solo) e di fronte al crescere dei populismi che spingono a mettere la sicurezza e la chiusura delle frontiere al primo posto delle agende politiche, prevalgono la rassegnazione e il senso di impotenza.
Sarebbe il modo peggiore per festeggiare i 70 anni di un documento che rappresenta uno dei punti più alti del cammino nella promozione della dignità di ciascun essere umano, ma che aspetta ancora una piena attuazione.