Saranno celebrate domani, giovedì 17 dicembre, alle 10.30, nella chiesa del cimitero di Rolo (Reggio Emilia) le esequie di padre Claudio Mantovani, missionario saveriano, deceduto lunedì scorso all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.

In un comunicato della diocesi si apprende che la celebrazione sarà presieduta da don Antonio Dotti, direttore del Centro missionario della diocesi di Carpi, in rappresentanza dell’amministratore apostolico, monsignor Erio Castellucci, e del vicario generale, mons. Ermenegildo Manicardi.

Originario di Rolo, dove era nato 78 anni fa, dopo la formazione professionale come tornitore meccanico e una esperienza lavorativa a Carpi, sotto la guida spirituale dell’allora parroco, don Evangelista Marri, Claudio Mantovani fece il suo ingresso a 18 anni fra i Missionari Saveriani di Parma.

Fu ordinato sacerdote il 27 settembre 1970 e scelse come missione il Bangladesh, Paese in cui la comunità cattolica rappresenta una piccolissima minoranza.

Qui si è impegnato nell’evangelizzazione e nel dialogo interreligioso e culturale, dando il suo contributo nelle diverse realtà portate avanti dai Saveriani: l’educazione di bambini e ragazzi, il servizio ai poveri, la cura degli ammalati, la promozione della donna.

Costante il suo contatto con la diocesi di Carpi e il Centro missionario, che ne hanno sostenuto l’opera, in particolare a favore dei ragazzi, e che ha potuto visitare ed incontrare varie volte.

Rientrato definitivamente in Italia, padre Mantovani si era dedicato all’animazione missionaria, anche attraverso le sue abilità di prestidigitazione, per la gioia di piccoli e grandi. Negli ultimi anni e fino alla morte, ha risieduto presso la casa dei Saveriani a Lama di Taranto, servendo la comunità nella celebrazione della Messa e nel Sacramento della Confessione.

“L’amministratore apostolico, mons. Erio Castellucci, e il vicario generale, mons. Ermenegildo Manicardi, esprimono il cordoglio della Chiesa di Carpi per la morte di padre Claudio Mantovani – si legge in una nota della diocesi –. Lo affidano, nella preghiera, alla Misericordia di Dio, chiedendo per Lui il dono della vita eterna, con gratitudine per la sua vita interamente donata alla Chiesa e ai fratelli, per la costruzione del Regno di Dio”.