Per 93 milioni di bambini disabili che vivono nei Paesi in via di sviluppo ricevere le giuste cure e andare a scuola è un lusso inaccessibile.

In Camerun il 23% dei bambini dai 2 ai 9 anni convive con almeno un tipo di disabilità, insorta nel 65% dei casi in seguito a malattie come polio, malaria, lebbra e morbillo.

A ricordare gli effetti deleteri di queste malattie che lasciano per sempre il segno, è Dokita onlus che in questi giorni lancia una Campagna solidale dal nome “Tutti Uguali”, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difficile condizione delle persone con disabilità nei Paesi in via di sviluppo e raccogliere fondi a favore dei minori con disabilità in Africa.

Dal 5 al 26 gennaio 2020 si può sostenere la Campagna “Tutti Uguali” con un sms o chiamata* al numero solidale 45580.

In particolare, fa sapere la onlus, le donazioni serviranno a potenziare il centro di accoglienza e sostegno per bambini disabili, il Foyer de l’Esperance, che si trova a Sangmélima, nel Sud del Camerun, creato nel 1982 da Dokita Onlus, che accoglie attualmente 50 bambini e adolescenti orfani, in condizioni di particolare vulnerabilità e affetti da disabilità motorie.

Dal 1997 il Foyer è gestito da suor Laura Figueroa, infermiera missionaria della Congregazione delle Figlie dell’Immacolata Concezione, originaria dell’Argentina.

«Una mano tesa che si allunga verso di noi, così vedo l’aiuto che arriva dall’Italia – dichiara suor
Laura – . Queste “mani” che partono dal cuore di tante italiane e italiani che scelgono di sostenere
il nostro progetto e contribuire alle nostre attività in Camerun.

Un gesto “piccolo” ma che per questi bambini rappresenta invece molto: non lasciateci soli e continuate a darci una mano». Che origini ha questa onlus e che significa Dokita? In lingua bulu, in Camerun, Dokita ricalca il termine tedesco doktor, che indica il medico ma anche il guaritore.

A Sangmélima, nel Sud del Paese, la popolazione locale diede all’infermiere e missionario Clemente Maino (1920-1974), religioso della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (CFIC), il titolo di “Dokita”, appunto, quando negli Anni ’70 portò cure e assistenza medica a una delle comunità più povere dell’Africa, dedicandosi in particolare alla cura dei malati di lebbra.

L’Associazione Volontari Dokita onlus è nata trent’anni fa proprio su iniziativa di alcuni amici di
Fratel Clemente Maino, con l’obiettivo di portare avanti l’opera da lui iniziata e promuovere i diritti
umani fondamentali.

Nel 1974 muore Clemente Maino e, pochi anni dopo, nel 1983, si costituisce un gruppo di volontari laici che, dandosi il nome di Dokita in suo onore, decidono di proseguire l’opera di difesa dei diritti umani fondamentali da lui iniziata in Camerun.

Nel 1988 quel gruppo di volontari dà vita all’Associazione Volontari Dokita onlus che dal 1991 svolge attività di cooperazione allo sviluppo.

Ad oggi, complessivamente, Dokita onlus opera in 13 paesi in 4 continenti (Africa, America Latina, Asia e nell’area dei Balcani), prestando soccorso ogni anno a più di 25mila persone in diversi ambiti di intervento: disabilità, salute, minori, educazione, migranti e donne in difficoltà.