Il Paese al mondo con il debito pubblico più elevato è il Giappone con un rapporto debito-PIL del 257%; segue poi il Sudan (210%) e subito dopo la Grecia (207%).

Ogni anno, tra i mesi di luglio e agosto, viviamo l’overshoot day, vale a dire il giorno in cui esauriamo le risorse che la Terra ci mette a disposizione per l’anno in corso. Di conseguenza, da quella data fino al 31 dicembre, andiamo a debito di risorse.

L’incidenza più immediata da constatare è sicuramente quella economica, poiché colpisce intere popolazioni. Se consideriamo poi la crisi mondiale causata dal Covid, vediamo che l’indebitamento dei governi di alcune nazioni provoca automaticamente povertà assoluta. Ma analizziamo, seppur per sommi capi, la situazione del debito pubblico nel mondo.

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Approfondimenti dai relatori del webinar
Dossier “Per una finanza a servizio dell’umanità”
Dossier “Ttwin clouds on the horizon”

I paesi più indebitati

La classifica è stilata sui dati del World Economic Outlook Report del 2021, formulato dalla International Monetary Fund (IMF), calcolando il rapporto tra il debito pubblico e PIL. Il Giappone è al primo posto, con un rapporto debito-PIL del 257%; il secondo è il Sudan (210%) e la terza la Grecia (207%). Anche l’Italia è in top10, con un rapporto del 159%. Leggi La classifica dei Paesi più indebitati, 2021

In particolare, il debito rappresenta una grande piaga per l’Africa subsahariana, che rischia di vedere aumentare il gap con il resto del mondo. Ciò implica nette conseguenze sulle componenti più fragili delle popolazioni africane – in particolare, con l’aumento della povertà estrema e dell’insicurezza alimentare e il deterioramento di salute e istruzione – cancellando anni di progressi. Clicca qui per approfondire

Nonostante una crescita economica più sostanziosa, il rapporto tra debito e Pil in Africa era cresciuto in maniera graduale dal 39,5% del 2011 al 61,3% del 2019. La crescita del debito è stata tale che nel 2019 il Fondo Monetario ha classificato 8 Paesi africani in crisi del debito: Congo, Gambia, Mozambico, Sao Tomè e Principe, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Zimbabwe. Altri 11 considerati ad alto rischio.

Secondo stime recenti, per l’area subsahariana la pandemia ha condotto a un salto in avanti fin oltre il 70% del Pil già dal 2020. Ai deficit primari generati dalle misure di mitigazione della pandemia si sommano il deprezzamento delle valute nazionali e l’aumento della spesa per interessi. Ma anche corruzione e malgoverno, grandi investimenti in infrastrutture, e spese per la difesa hanno dato un contributo importante.

La pandemia ha ampliato il deficit di bilancio dei Paesi a basso reddito. Più della metà degli Stati poveri è ora sovraindebitata o a rischio di sovraindebitamento, rispetto al 30% nel 2015. Il debito estero di questi Stati è raddoppiato negli ultimi dieci anni, raggiungendo il 58% del loro prodotto interno lordo nel 2021.

“Tra i paesi, lo Zambia – che vanta un debito pubblico del 120% del Pil – è stato il primo Paese a dichiarare il default, l’incapacità di ripagare il debito entro la scadenza, durante la pandemia. Gli analisti lanciano l’allarme anche sul debito dell’Angola (120,3%) e della Repubblica del Congo (104,5%). Nel complesso, a causa del covid-19, la Banca Mondiale prevede che il debito medio dell’Africa Subsahariana raggiungerà un picco del 67,4% del Pil. Si è innescata così nel continente una recessione senza precedenti che sta penalizzando fortemente l’economia reale, in primis l’agricoltura e in generale le attività imprenditoriali.” (Avvenire, 10 Marzo 2021)

Come il mondo sfrutta l’Africa

Dal report Honest Accounts 2017. Come il mondo beneficia della ricchezza dell’Africa si evince che:

L’Africa finanzia il resto del mondo per l’ammontare di 41,3 miliardi di dollari l’anno. Nel 2015, tra prestiti internazionali, aiuti allo sviluppo e rimesse dei migranti, il continente africano ha ricevuto 161,6 MLD di dollari; le uscite, invece, ammontavano a 202,9 MLD. In particolare, si nota una differenza enorme tra le sovvenzioni entrate e le uscite in attività finanziarie illecite: 19 MLD di dollari contro 68 MLD (oltre il 6% del PIL dell’Africa intera). Di questi ultimi, 48,2 MLD di dollari sono legati al “trade misinvoicing”, o meglio le false fatturazioni commerciali delle multinazionali.

L’Africa ha un grande potenziale minerario ed energetico, imprese in forte espansione, manodopera e una straordinaria biodiversità. Eppure, la sua ricchezza defluisce verso i Paesi più sviluppati (tra cui ex colonizzatori) mentre molti degli abitanti del continente vivono in condizioni di povertà.

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Mappa interattiva

Mappa del mondo che mostra, paese per paese, la percentuale di Debito Pubblico. 

Libri

I padroni del mondo di Luca Ciarrocca
Il macigno di Carlo Cottarelli
I poveri, la nostra carne di Papa Francesco

Dal Libro del Deuteronomio (Dt 15,1-11)

«Alla fine di ogni sette anni concederai la remissione dei debiti. E questa sarà la forma della remissione: Ogni creditore condonerà ciò che ha dato in prestito al suo prossimo; non esigerà la restituzione dal suo prossimo e dal suo fratello, perché è stata proclamata la remissione dell’Eterno. Potrai richiederlo dallo straniero; ma condonerai a tuo fratello quanto egli ti deve. Non vi sarà tuttavia alcun bisognoso tra di voi, poiché l’Eterno ti benedirà grandemente nel paese che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà in eredità, perché tu lo possieda, solo però se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell’Eterno, il tuo DIO, avendo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti prescrivo. Poiché l’Eterno, il tuo DIO, ti benedirà come ti ha promesso; allora farai prestiti a molte nazioni, ma tu non chiederai prestiti; dominerai su molte nazioni, ma esse non domineranno su di te. Se vi sarà qualche tuo fratello bisognoso in mezzo a te, in alcuna delle tue città del paese che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la tua mano davanti al tuo fratello bisognoso; ma gli aprirai generosamente la tua mano e gli presterai quanto gli occorre per venire incontro al bisogno in cui si trova. Bada che non vi sia alcun cattivo pensiero nel tuo cuore, che ti faccia dire: “Il settimo anno, l’anno di remissione, è vicino”, e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe contro di te all’Eterno e ci sarebbe del peccato in te. Dàgli generosamente, e il tuo cuore non si rattristi quando gli dai, perché proprio per questo, l’Eterno, il tuo DIO, ti benedirà in ogni tuo lavoro e in ogni cosa a cui porrai mano. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese, perciò io ti do questo comandamento e ti dico: “Apri generosamente la tua mano a tuo fratello, al tuo povero e al tuo bisognoso nel tuo paese”.

Udienza Giubilare

PAPA FRANCESCO – Sabato, 9 aprile 2016: Misericordia ed elemosina

[…] Un aspetto essenziale della misericordia è l’elemosina. Può sembrare una cosa semplice fare l’elemosina, ma dobbiamo fare attenzione a non svuotare questo gesto del grande contenuto che possiede. Infatti, il termine “elemosina”, deriva dal greco e significa proprio “misericordia”. L’elemosina, quindi, dovrebbe portare con sé tutta la ricchezza della misericordia. E come la misericordia ha mille strade, mille modalità, così l’elemosina si esprime in tanti modi, per alleviare il disagio di quanti sono nel bisogno.

Il dovere dell’elemosina è antico quanto la Bibbia. Il sacrificio e l’elemosina erano due doveri a cui una persona religiosa doveva attenersi. Ci sono pagine importanti nell’Antico Testamento, dove Dio esige un’attenzione particolare per i poveri che, di volta in volta, sono i nullatenenti, gli stranieri, gli orfani e le vedove.

Insieme all’obbligo di ricordarsi di loro, viene data anche un’indicazione preziosa: «Dai generosamente e, mentre doni, il tuo cuore non si rattristi» (Dt 15,10). Ciò significa che la carità richiede, anzitutto, un atteggiamento di gioia interiore. Offrire misericordia non può essere un peso o una noia da cui liberarci in fretta.

Gesù ci chiede di non fare l’elemosina per essere lodati e ammirati dagli uomini per la nostra generosità: fa’ in modo che la tua mano destra non sappia quello che fa la sinistra (cfr Mt 6,3). Non è l’apparenza che conta, ma la capacità di fermarsi per guardare in faccia la persona che chiede aiuto. Ognuno di noi può domandarsi: “Io sono capace di fermarmi e guardare in faccia, guardare negli occhi, la persona che mi sta chiedendo aiuto? Sono capace?”. Non dobbiamo identificare, quindi, l’elemosina con la semplice moneta offerta in fretta, senza guardare la persona e senza fermarsi a parlare per capire di cosa abbia veramente bisogno. […]

Fratelli tutti

Lettera enciclica del Santo Padre sulla fraternità e l’amicizia sociale

126. Parliamo di una nuova rete nelle relazioni internazionali, perché non c’è modo di risolvere i gravi problemi del mondo ragionando solo in termini di aiuto reciproco tra individui o piccoli gruppi. Ricordiamo che «l’inequità non colpisce solo gli individui, ma Paesi interi, e obbliga a pensare ad un’etica delle relazioni internazionali». E la giustizia esige di riconoscere e rispettare non solo i diritti individuali, ma anche i diritti sociali e i diritti dei popoli. Quanto stiamo affermando implica che si assicuri il «fondamentale diritto dei popoli alla sussistenza ed al progresso», che a volte risulta fortemente ostacolato dalla pressione derivante dal debito estero. Il pagamento del debito in molti casi non solo non favorisce lo sviluppo bensì lo limita e lo condiziona fortemente. Benché si mantenga il principio che ogni debito legittimamente contratto dev’essere saldato, il modo di adempiere questo dovere, che molti Paesi poveri hanno nei confronti dei Paesi ricchi, non deve portare a compromettere la loro sussistenza e la loro crescita.

VI Giornata Mondiale dei poveri

Leggi il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei poveri del 13 novembre 2022: Gesù Cristo si è fatto povero per voi (cfr 2 Cor 8,9)

Preghiera

Si recita, in gruppo o singolarmente, il Padre nostro soffermandosi sulla frase rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori.

Alzati! Oltre a contrastare una cultura che favorisce l’indebitamento dei Paesi poveri rispetto a quelli più ricchi, nel tuo piccolo cerca di essere solidale con chi, accanto a te, ha bisogno di aiuto. Puoi aderire a Campagne e percorsi già esistenti, come il Banco Alimentare, la raccolta Caritas, le iniziative della Comunità di Sant’Egidio o avviare un progetto simile con i tuoi amici a vantaggio dei più deboli della tua città.
In occasione delle prossime festività natalizie, preferisci doni solidali che siano utili a chi lo riceve e a chi li ha prodotti.

Campagna: Chiudiamo la forbice
Campagna: Debito pubblico, decido anch’io!
Caritas Italiana