Questo mese Popoli e Missione porta i suoi lettori in Cina, attraverso l’approfondita analisi sulle contraddizioni del modello di sviluppo economico contenuta nell’ampio dossier centrale del mensile intitolato “Risiko cinese: le mani sul pianeta”. La copertina del numero propone simbolicamente l’immagine di una tazza di riso in mezzo a cui è piazzato, come una saporita pietanza, il pianeta già “servito” e da consumare con le apposite bacchette di legno. Mentre il mondo conta le vittime e i danni prodotti dalla pandemia, il presidente Xi Jinping annuncia che il Paese del Dragone ha sconfitto la povertà estrema: in realtà un miliardo e 400mila persone vivono in una situazione di criticità interne con un modello politico economico tra imperialismo comunista e land grabbing. Un modello esportato nei Paesi in cui espande il suo business che va dalle grandi infrastrutture alla produzione tessile, dalle tecnologie ai vaccini. Nel dossier una intervista al professor Giuseppe Gabusi, docente universitario e studioso del “continente cinese” mette a fuoco le linee strategiche che in qualche decennio hanno fatto della Cina un colosso economico leader dello scenario economico mondiale.

Nel suo editoriale d’apertura il direttore Gianni Borsa introduce l’avvio del percorso sinodale che rimette in cammino la Chiesa italiana. «Una Chiesa che intraprende la via sinodale con coraggio, determinazione e nuova speranza fondata sulla Parola, sollecita il mondo missionario a mettersi in gioco» sottolinea Borsa, sostenendo l’importanza di inscrivere sin da subito nell’agenda sinodale il tema della missio ad gentes come elemento per «misurare a che punto si trova la Chiesa italiana».

Da segnalare in questo numero un servizio sui preti-coraggio africani che portano la testimonianza del Vangelo anche nelle zone più calde e a rischio del continente, soprattutto nei Paesi alle prese con drammi umanitari come il Malawi, la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo.

Per il Medio Oriente, un articolo che fa il punto sulla situazione in Iraq dopo la vista di papa Francesco, che ha sottolineato come libertà e rispetto siano due chiavi per garantire la ricostruzione fisica e sociale del Paese. Per l’America latina – il continente che ha pagato finora il prezzo più alto in termini di vite umane alla pandemia – un reportage fa il punto sulla situazione delle vaccinazioni in Cile, Messico, Colombia e Brasile, evidenziando i differenti andamenti dei contagi tra Paesi virtuosi che hanno puntato su campagne di massa e altri che hanno seguito la linea politica del negazionismo, come il Brasile di Bolsonaro. Proprio in questo Paese (che è anche produttore di vaccini) si registra ora il pico di morti dell’ennesima ondata del virus e delle sue varianti.

Un approfondimento è dedicato ai movimenti popolari che a livello mondiale raccolgono milioni di persone “senza tierra, techo, trabaho” sono presenti là dove si vive ai margini della società e rappresentano gli emarginati dalla logica del consumismo politico e dell’arroganza politica. Una realtà ecclesiale molto cara a papa Francesco che ne sottolinea l’importanza per la costruzione di una economia solidale.