L’emergenza Coronavirus, si sa, ha colpito indistintamente tutti i Paesi del mondo. Ma è fuori discussione che siano le zone più povere dei cinque continenti ad avere maggiore bisogno di sostegno economico.

E’ per questo che il Fondo emergenza Coronavirus – istituito presso le Pontificie Opere Missionarie (POM) nell’aprile scorso, per volontà di papa Francesco – in questi mesi ha inviato somme di denaro in quasi tutti i Paesi di missione, grazie alle offerte arrivate da tutto il mondo.

Un articolo uscito sul numero di settembre/ottobre di “Popoli e Missione” fa il giro del pianeta, descrivendo i sussidi ricevuti da alcune delle diocesi che hanno chiesto aiuto in questi mesi di pandemia.

«L’elenco delle diocesi che hanno ricevuto sostegni – si legge nell’articolo – potrebbe continuare con il giro del mondo: Botswana, Malawi, Angola, Camerun, Bolivia, Colombia, Niger, Gambia, Zambia, Nigeria, Sierra Leone, Ecuador, Togo, Benin, Madagascar, Senegal, Ciad, São Tomé e Principe, Liberia, Sudafrica, Kenya,… E per ogni Paese potrebbero essere descritte le diverse e impellenti necessità alle quali le offerte hanno sopperito».

Ma ancor più degno di nota è ciò che accade in molte diocesi del Sud del mondo.

«Un esempio per tutti – continua l’articolo – arriva dal Bangladesh, nonostante l’estrema povertà: il direttore nazionale delle POM, padre Rodon Hadima, ha lanciato la raccolta per contribuire al Fondo emergenza Coronavirus e nei primi due mesi sono stati spediti a Roma già dei contributi. Mentre le diocesi del Bangladesh richiedono un aiuto per fronteggiare la drammatica situazione, allo stesso tempo i cattolici di questo Paese contribuiscono come possono al sostegno delle altre Chiese nel resto del mondo».

Una contraddizione? Nient’affatto! Piuttosto un esempio di solidarietà universale che identifica le POM e sulla quale si è sempre basato anche il Fondo Universale di Solidarietà, un grande salvadanaio in cui tutti i cattolici versano il proprio contributo in occasione dell’Ottobre missionario, in base alle loro disponibilità economiche. Lo scopo è quello di sostenere progetti di missione legati alla formazione di seminaristi e catechisti locali, sostegno all’infanzia, sviluppo dei media locali, fornitura di mezzi di trasporto per i missionari, costruzione dei luoghi di culto.

Con l’avvicinarsi del mese missionario per eccellenza, le POM internazionali hanno deciso di chiudere il Fondo straordinario aperto per l’emergenza Covid al fine di indirizzare le offerte in un unico recipiente, il cui contenuto continuerà comunque a sostenere anche chiunque si trovi ancora in difficoltà a causa della pandemia.

Insomma, che sia quello straordinario o quello che da quasi un secolo sostiene tutte le missioni del mondo, il Fondo delle POM non abbandona chi ha bisogno.