Assisi apre le porte alla missione per il consueto appuntamento delle Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria, giunte alla 21esima edizione.

Organizzato dall’Ufficio nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese (Cei), l’incontro intitolato “Cuori ardenti, piedi in cammino” si svolge presso la Domus Pacis dal 27 al 30 agosto con la partecipazione di oltre cento persone provenienti da molte diocesi italiane e 70 collegate da remoto.

Don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio, ci introduce ai contenuti delle Giornate, spiegando che il programma fitto di eventi e testimonianze serve ad «approfondire il tema del prossimo Ottobre missionario “Cuori ardenti, piedi in cammino”, soprattutto per arricchirsi dei contenuti di questo slogan, ispirato, come si legge nel messaggio di papa Francesco, all’esperienza dei discepoli di Emmaus. Il programma è modulato sulla lettura di tre importanti passaggi del Vangelo di Luca: gli “occhi aperti” per saper leggere e comprendere la realtà; i “cuori ardenti” perché illuminati dalla Parola di Dio; i “piedi in cammino” per portare a Gerusalemme l’annuncio dopo l’incontro col Risorto, nonostante l’ora tarda».

Lo slogan di quest’anno ben si presta alla contestualizzazione con la situazione storica attuale che sarà esaminata grazie a esperti e testimoni: una novità di questa edizione è la partenza dalla lettura della geopolitica attuale, per comprendere e cercare gli spunti di analisi che ci aiutino a superare la paura del futuro. L’icona di riferimento sono i due discepoli che difronte agli episodi di cui erano stati testimoni – il processo, la condanna, la crocifissione di Gesù – non riuscivano a capire il senso di quegli eventi.

«Anche noi ci poniamo di fronte alla realtà di oggi che spesso non capiamo e partiamo chiedendo ad un esperto di geopolitica di darci le chiavi di lettura per orientarci – spiega don Pizzoli -. Vogliamo partire dal momento storico in cui viviamo, dei mutamenti negli scenari internazionali, oltre la guerra in Ucraina e gli equilibri internazionali che si stanno delineando, proprio perché se non abbiamo chiavi di lettura rischiamo di abbandonarci alla tristezza come i discepoli nel momento del disorientamento».

Trovare le ragioni della speranza, rileggere le Scritture per trovare nel dialogo interreligioso le ragioni di una speranza concreta che unisce gli uomini e i Paesi, è il tema delle relazioni di lunedì 28 agosto dedicate all’approfondimento della Parola di Dio che accompagna la Storia dell’uomo. Due relazioni portanti aiuteranno a capire cosa vuol dire fare memoria della storia di salvezza a partire dal popolo ebraico e poi attraverso la lettura del Vecchio Testamento da parte del mondo cattolico per comprendere, sottolinea don Pizzoli, che «la Storia non è solo un susseguirsi di fatti episodici ma c’è un Dio che ci guida, un Dio che non si è stancato mai di camminare con gli uomini. Leggere la Storia vuol dire vedere l’azione di Dio dentro agli avvenimenti. Sempre lunedì un pastoralista ci aiuterà a capire come il celebrare cristiano è fare memoria dell’azione e della presenza di Dio nella storia di sempre, ma anche di oggi».