«Auguro a tutti voi di riprendere il cammino di formazione e testimonianza nelle vostre realtà locali. Grazie per quest’ansia missionaria che diffondete nella Chiesa: una Chiesa che non è missionaria, non è Chiesa». Con queste parole monsignor Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI, ha concluso oggi – domenica 11 marzo – la messa celebrata al Convegno nazionale di Missio Ragazzi che ha visto la partecipazione di 60 incaricati provenienti dalle diverse parti d’Italia e riuniti a Roma da venerdì.

Intervenendo precedentemente in assemblea, monsignor Galantino non si è sottratto dal rispondere alla domanda di alcuni convegnisti sul perché sia così difficile far passare la sensibilità missionaria nelle comunità ecclesiali locali.

«Mai come in questo momento – ha risposto – grazie già all’attenzione di papa Giovanni Paolo II e di papa Benedetto XVI, la Chiesa di papa Francesco sta parlando di dimensione missionaria. Eppure mai come in questo momento la sensibilità missionaria nelle nostre realtà particolari mostra anche dei limiti. Purtroppo c’è una mentalità di Chiesa un po’ troppo autoreferenziale: quello che non viene fatto per il nostro piccolo gruppo, la nostra piccola comunità, ci interessa poco. Si fa fatica a pensarci come comunità più ampia, eppure papa Francesco nell’Evangelii Gaudium ripete spesso che la Chiesa non è per se stessa ma per gli altri. Se capissimo questo, la dimensione missionaria dovrebbe animarci sempre e ovunque». Questo convegno e tanti altri momenti di sensibilizzazione sono preziosi e vanno nella direzione giusta, ha precisato il Segretario generale della Cei.

Don Mario Vincoli, responsabile di Missio Ragazzi, ha concluso i lavori tirando le fila degli stimoli e delle proposte elaborate nella tre-giorni.

Il sacerdote ha spiegato che una cosa è il contenuto della programmazione pastorale e una cosa è lo stile della programmazione. In altre parole, «Missio deve dire a tutte le diverse realtà locali ecclesiali: “Programmatevi come volete, ma scegliete un paradigma missionario, cioè impegnatevi per una pastorale in chiave missionaria”», proprio quella di cui parla papa Francesco nell’Evangelii Gaudium (n.33).

L’invito di don Vincoli ha trovato l’assenso tra i partecipanti, consapevoli che una pastorale missionaria esiga di essere audaci e creativi. Con questo obiettivo i vari incaricati diocesani sono ripartiti per le proprie realtà locali convinti di non poter fare a meno di diventare megafoni di questa tensione missionaria nei propri ambienti ecclesiali.