Nata a Bubbiano il 25 gennaio del 1939, suor Eugenia Bonetti compie 80 anni e festeggia con gioia una lunga vita missionaria interamente dedicata alle donne vittime di violenza, e alla loro rinascita spirituale. La storia di suor Bonetti è in effetti ricca di impegno e creatività missionari per le giovani vittime di violenza, abusi sessuali e tratta di esseri umani: nel corso degli anni la missionaria della Consolata è riuscita a mettere in piedi una fitta rete di aiuti, collaborazioni e progetti mirati alla sottrazione delle vittime dal tunnel del traffico della prostituzione.

Entra nella congregazione della Consolata nel 1959, viene poi inviata in Kenya nel 1967 dove rimane per 24 anni e lavora nei settori dell’educazione e della formazione. Tornata in Italia dall’Africa nel 1991 lavora in un Centro di ascolto e accoglienza della Caritas a Torino, con donne immigrate, molte delle quali vittime di tratta. Nel 1997 frequenta a Londra un corso di specializzazione post laurea al Missionary Institute of London su “Missione Giustizia e Pace”, completando una ricerca sul complesso fenomeno di migliaia di giovani donne trafficate in Europa per sfruttamento sessuale che termina nella pubblicazione del suo primo libro sul tema. Da gennaio 2000 fino al 2015, lavora a Roma negli uffici centrali dell’Unione Superiore Maggiori d’Italia (USMI), settore «Tratta donne e minori». Si fa mediatrice presso le ambasciate per l’ottenimento, da parte delle vittime, dei documenti sottratti dai trafficanti; lavora in rete con Ong e organizzazioni governative per sollecitare legislazioni adeguate contro i trafficanti e per aggiornare misure di protezione e reintegrazione delle giovani vittime, nonché aiutare coloro che vogliono ritornare a casa in modo dignitoso. Dal 2004 al 2007, in collaborazione con l’OIM e l’UISG e sostenuta finanziariamente dal Dipartimento di Stato USA, organizza e coordina corsi di formazione per religiose in vari Paesi maggiormente colpiti dal fenomeno della tratta.

Nel dicembre del 2012 viene fondata a Roma l’associazione: “Slaves no More onlus” (Mai più schiave), di cui è tuttora presidente, e che ha tra i suoi scopi prioritari la formazione, l’informazione e la prevenzione, la liberazione e la promozione della donna emarginata e vittima di situazioni che la privano della sua dignità e diritti.